Eruzione di un vulcano in Islanda
Vi avevamo avvertito a novembre che La penisola di Reykjanes, situata in Islanda, si trovava in uno stato di allerta a causa di un significativo sciame sismico, che innescava preoccupazioni riguardo a una possibile eruzione vulcanica. La preoccupazione è diventata realtà perché nella notte è avvenuta un’eruzione vulcanica a circa 2,4 miglia dalla città di Grindavik. Le immagini del fenomeno sono impressionanti; la popolazione è stata dissuasa dall’avvicinarsi al vulcano. Vi raccontiamo tutto quello che sappiamo in questo post.
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Le avvisaglie dello sciame
L’evento arriva dopo che una serie di terremoti ha costretto il governo ad evacuare migliaia di persone il mese scorso, mentre il paese dichiarava lo stato di emergenza e si preparava all’imminente esplosione. Di fatto, circa 4 mila abitanti della città di Grindavik sono stati evacuati e il famoso centro termale geotermico ad ampio interesse turistico, Blue Lagoon, che si trova a 7 km, è stato chiuso.
La regione intorno alla capitale Reykjavik aveva registrato un aumento dell’attività sismica dalla fine di ottobre.
Si tratta della quarta eruzione nell’area dal 2021 e la più grande finora.
Parlando dall’Islanda, la dott.ssa Ilyinskaya, prof.ssa associata di vulcanologia all‘Università di Leeds, ha affermato che la popolazione locale “temeva e aspettava” che il vulcano eruttasse: “c’è stata molta incertezza. È stato un periodo difficile per la popolazione locale“. La scienziata ha aggiunto che le autorità si stanno preparando per arginare eventuali colate di lava che potrebbero distruggere case e infrastrutture.
L’eruzione ha colorato i cieli nella notte
L’eruzione è iniziata a circa 2,4 miglia dalla città di Grindavik alle 22:17 ora locale (22:17 GMT), presso il cratere Sundhjuka, sulla penisola di Reykjanes. L’eruzione si poteva vedere da Reykjavik, la capitale, che si trova a circa 42 km (26 miglia) a nord-est di Grindavik.
Secondo il MET islandese (servizio locale di vulcanologia), la lunghezza della fessura nel vulcano è di circa 3,5 km. L’eruzione è classificata come eruzione a fessura, che di solito non provoca grandi esplosioni o una produzione significativa di cenere dispersa nella stratosfera.
Secondo l’Ufficio meteorologico islandese, nelle prime due ore dall’eruzione venivano rilasciati centinaia di metri cubi di lava al secondo. Ma l’intensità dell’eruzione e il livello di attività sismica nell’area erano diminuiti all’inizio di oggi, con la lava che si diffondeva lateralmente da entrambi i lati delle fessure appena aperte.
La Guardia Costiera islandese ha pubblicato un video su Facebook che mostra uno dei suoi elicotteri sulla scena, in bilico su una lunga fila di lava incandescente che fuoriesce dalla fessura nel terreno. L’aria è avvolta dal fumo e illuminata da brillanti tonalità di arancione e rosso.
Le eruzioni precedenti, la più grave, il vulcano Eyjafjallajökull
“È chiaro che abbiamo a che fare con eventi che noi islandesi non abbiamo mai vissuto prima, almeno non dopo l’eruzione di Vestmannaeyjar“, ha detto l’agenzia per la protezione civile, riferendosi a un’eruzione del 1973 iniziata senza preavviso e che ha distrutto 400 case.
Di fatto, l’Islanda si trova sul confine di una placca tettonica che si divide continuamente, allontanando l’America del Nord e l’Eurasia lungo la linea della dorsale medio-atlantica. Ospita 32 vulcani attivi.
Pertanto, la nazione insulare è abituata alle eruzioni vulcaniche, anche se spesso si verificano in zone selvagge, lontano dalle aree popolate. Il sistema vulcanico Bárðarbunga situato nel centro del paese è eruttato nel 2014, producendo lava che ha coperto 84 chilometri quadrati (32 miglia quadrate) di altopiano senza danneggiare alcuna comunità.
Il sistema vulcanico Fagradalsfjall è eruttato nel 2021 per la prima volta in più di 6.000 anni. Lo ha fatto senza minacciare le aree popolate e in quella occasione non è diventato un’attrazione turistica.
Gli esperti non si aspettano che un’eruzione vulcanica provochi lo stesso livello di caos di quello osservato nel 2010, quando eruttò il vulcano Eyjafjallajökull, poiché è improbabile che coinvolga il ghiaccio glaciale che ha portato alla formazione di un’enorme nube di cenere. In tale occasione, circa 100.000 voli sono stati cancellati, colpendo 2 milioni di persone, a causa della cenere emessa dall’eruzione, che minacciava di spegnere i motori degli aerei e causare guasti elettrici.
La vulcanologa Evgenia Ilyinskaya ha dichiarato, infatti, che questa volta non ci sarà lo stesso livello distress del 2010, poiché questi vulcani nel sud-ovest dell’Islanda “non sono fisicamente in grado di generare le stesse nubi di cenere“.
Il vulcano Eyjafjallajokul, nel sud dell’Islanda, si trova a circa 140 km (87 miglia) dal vulcano sulla penisola di Reykjanes.
La spericolatezza dei curiosi
Gli amanti del brivido, nella notte di lunedì 18 dicembre, hanno sfidato gli avvertimenti del Ministero dell’Ambiente e si sono avventurati vicino al luogo dell’eruzione, a , nonostante lava ribollente e fumo fossero eruttati nel cielo. Le immagini postate sui social sono sorprendenti. Si vedono anche decine di auto in coda per avvicinarsi all’area, e moltissime persone che cercano di testimoniare in prima persona il lavoro di Madre Natura. Per fortuna, fino alle ore 8.00 GMT non c’erano state segnalazioni di infortuni.
Oggi, anche l’Ente per il turismo ha diramato una comunicazione, invitando la popolazione e i turisti a non avvicinarsi al vulcano: “Si sconsiglia vivamente alle persone di visitare il luogo dell’eruzione mentre i soccorritori e gli scienziati valutano la situazione“.
Magnus Tumi Gudmundsson, uno scienziato che ha sorvolato il sito questa mattina a bordo di un aereo della guardia costiera, ha detto all’emittente islandese RUV che stima che sia già stata fuoriuscita una quantità di lava doppia rispetto all’intera eruzione durata un mese sulla penisola quest’estate.
Gudmundsson ha detto che si prevede che l’eruzione continuerà a diminuire di intensità, ma che gli scienziati non hanno idea di quanto tempo potrebbe durare: “Potrebbe finire in una settimana, oppure potrebbe volerci un po’ più di tempo“
Il ministro degli Esteri islandese, Bjarni Benediktsson, ha dichiarato su X, ex Twitter, che “non ci sono interruzioni sui voli da e per l’Islanda e che i corridoi dei voli internazionali rimangono aperti“, mentre il primo ministro islandese Katrin Jakobsdottir ha affermato che i suoi pensieri sono rivolti alla comunità locale e che spera per il meglio nonostante “l’evento significativo“.
Il presidente Gudni Johannesson ha affermato che la salvaguardia delle vite umane è la priorità principale, ma che sarà fatto ogni sforzo anche per proteggere le strutture.