Il mondo sta vedendo continue eruzioni vulcaniche colpire Islanda e Giappone, con conseguente allerta e un’attività naturale “strana”. Scopri tutto leggendo l’articolo.
Sciame sismico in Islanda: eruzioni vulcaniche in arrivo?
La penisola di Reykjanes, situata in Islanda, è attualmente in uno stato di allerta a causa di un significativo sciame sismico, che ha innescato preoccupazioni riguardo a una possibile eruzione vulcanica. Quest’area, rimasta per secoli inattiva, ha registrato tre eventi sismici di rilevante entità dal 2021, con l’ultimo episodio verificatosi lo scorso luglio. Quest’ultimo è stato preceduto da un’intensa attività sismica che ha generato oltre 2.000 terremoti in soli 24 ore. Sin dalla fine di ottobre, la regione ha sperimentato un aumento dell’attività tellurica.
La comunità scientifica e le autorità islandesi stanno monitorando attentamente la situazione, consapevoli che l’incremento dell’attività sismica potrebbe essere un segnale di un’ulteriore attività vulcanica imminente. Il rinnovato interesse per questa penisola, che per lungo tempo è rimasta tranquilla, è in gran parte dovuto agli eventi recenti che indicano una potenziale risveglio geologico.
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Dal 25 ottobre, l’Ufficio Meteorologico Islandese (IMO) ha registrato circa 22.000 terremoti di lieve e moderata entità, principalmente concentrati nella regione sud-ovest del Paese. Nella giornata di giovedì, l’IMO ha comunicato di aver identificato 1.400 scosse sismiche entro 24 ore, con il più significativo raggiungendo una magnitudo di 4,8 alle 00:46, localizzato a ovest del monte Þorbjörn. Successivamente, nell’area si sono verificate altre 800 scosse di minore intensità.
A seguito di questa intensa attività sismica, la rinomata Blue Lagoon, stazione termale geotermica situata a sud-ovest di Reykjavík, è stata precauzionalmente chiusa, così come intere aree sono state evacuate. Insomma, l’Islanda è abituata alle eruzioni vulcaniche per cui le operazioni si stanno svolgendo celermente e nel migliore dei modi.
La nuova isola del Giappone
Una recente eruzione di un vulcano sottomarino al largo del Giappone ha dato vita a una nuova isola, fenomeno acclamato dagli studiosi in quanto difficile da documentare. L’attività vulcanica è iniziata il 21 ottobre scorso, situandosi a circa 1 chilometro al largo della costa meridionale di Iwo Jima. In soli 10 giorni, ceneri e rocce vulcaniche si sono accumulate sul fondale marino poco profondo, emergendo alla superficie del mare. All’inizio di novembre, questa massa di materiale ha formato una nuova isola con un diametro di circa 100 metri e un’altezza massima di 20 metri.
La nuova isola sopravvivrà? Secondo Yuji Usui, analista della divisione vulcanica della Japan Meteorological Agency, no. Le formazioni di questo genere, caratterizzate dalla loro fragilità, tendono a ridursi e possono essere facilmente spazzate via dalle onde. La breve durata di vita di tali isole è intrinsecamente legata alla natura transitoria delle eruzioni sottomarine e alla vulnerabilità delle strutture vulcaniche appena formate alle forze marine.