Polonia, 500 mila persone in Piazza contro il governo

By Ana Maria Perez

Polonia, 500 mila persone in piazza

La Polonia domenica 4 di giugno si è fatta sentire. Mezzo milione di persone sono scese in piazza sfoggiando i colori della bandiera polacca, il bianco e il rosso, quelli dell‘Unione Europea e quella di Solidarnosc per protestare contro il Governo e il carovita. La manifestazione è stata organizzata dall’opposizione ed è uno dei primi segni tangibili del malcontento della popolazione per la politica adottata dal governo di estrema destra. In autunno si terranno le elezioni nazionali e questa azione di massa punta a creare incertezze nel partito al potere.

La data non è stata scelta a caso; il 4 di giugno la Polonia celebra la Giornata della libertà e dei diritti civili, in concomitanza con l’anniversario delle prime elezioni parzialmente libere e vinte da Solidarność, con il leader Lech Walesa, (premio Nobel per la pace nel 1983 e successivamente Presidente della Repubblica di Polonia negli anni 1990-1995).

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Lech Wałęsa

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Le richieste dei manifestanti

Le richieste dei manifestanti si concentrano sull’esigenza di una maggiore democraziatolleranza e riconoscimento dei diritti sociali. Di fatto, l’Unione Europea ha richiesto in diverse occasioni al governo di lavorare più intensamente sullo Stato di diritto. Ora la popolazione fa il confronto con gli altri cittadini europei e chiede la parità. Al momento di partenza della manifestazione Lech Walesa ha detto: “La prima cosa da fare per iniziare la strada verso la vittoria è fare i conti per sapere quanti siamo“. Il riscontro la dice lunga: 500 mila persone in piazza in una sola città indicano un numero molto “preoccupante” di insoddisfatti. Il più alto, probabilmente, dalla fine del comunismo.

Le urla in piazza erano tutte contro “l’alto costo della vita, gli imbrogli e le bugie” e “a favore della democrazia, di elezioni libere e dell’Ue”. Ed è solo l’inizio di un percorso politico che finirà alle urne.

L’opposizione guidata da Donald Tusk e gli attriti con l’esecutivo

E’ stato Donald Tusk a chiedere ai polacchi di scendere in piazza. Tusk è stato premier della Polonia tra il 2007 e il 2014 e presidente del Consiglio europeo tra il 2014 e il 2019. Nel 2021 ha ripreso la presidenza del suo partito, “Piattaforma civica“, e ora è il leader del maggiore partito di opposizione. Recentemente Tusk è stato preso di mira dal partito Pis (al governo) che ha voluto una legge che mira a escludere dalla vita pubblica gli esponenti politici responsabili delle “influenze russe” sulla sicurezza interna polacca fra gli anni 2007 e 2022.

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Donald Tusk

La legge, soprannominata “anti Tusk” è stata firmata dal Presidente Andrzej Duda la scorsa settimana. In seguito alle dure critiche da parte del presidente americano Joe Biden e del Parlamento Europeo, il governo ha presentato una serie di emendamenti.

Le critiche del Primo Ministro, “un circo”

Il primo ministro Mateusz Morawiecki ha criticato le proteste, paragonandole a un “circo” e affermando che lo fa “un po’ ridere quando le vecchie volpi che sono in politica da anni organizzano una marcia antigovernativa e la presentano come una protesta civica spontanea”.

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Mateusz Jakub Morawiecki

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