Sembra proprio che la vita e l’ossigeno non vadano d’accordo come si è sempre pensato. Uno studio molto recente sta provando a ribaltare tutte le certezze formulate finora dalla scienza. In pratica c’è la possibilità di ritrovarsi di fronte una vera e propria rivoluzione scientifica, ma naturalmente per il momento di tratta di teorie e non c’è nulla di certo. Scopriamo insieme cosa è successo all’interno dei laboratori.
Ossigeno e vita: un connubio sempiterno
La vita degli esseri umani è possibile grazie a una serie di fattori concatenati tra loro e la presenza di ossigeno è forse la più importante, tuttavia, in passato si è sempre pensato che maggiore fosse la sua concentrazione, maggiore potesse essere il beneficio per l’organismo, ma ora tutto questo sta per essere sfatato. Ovviamente il bisogno di questa sostanza è sempre reale ed effettivo, ciò che lo studio si presta a cambiare è la percentuale necessaria all’allungamento della vita. Non parliamo dell’elisir della vita eterna, ma piuttosto di un criterio secondo il quale è possibile migliorare la qualità della vita e allontanare la data della propria morte.
Già in passato sono stati effettuati degli studi sulle possibilità di allungare la vita, infatti l’assunzione di alcuni farmaci come la metmorfina potrebbe donare questo effetto anche se non ci sono evidenze scientifiche al riguardo. Con lo stesso criterio si è ipotizzato che una percentuale inferiore al 21% di ossigeno possa posticipare l’invecchiamento cellulare e di conseguenza la morte. Studi passato hanno dato risultati ottimali su moscerini o vermi, ma solo ora è stato pubblicato uno studio simile, su PLOS Biology, che esamina gli stessi effetti sui mammiferi, più in particolare sui roditori.
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Le rivelazioni dello studio
Lo studio effettuato dal team di ricercatori ha interessato un certo numero di topi, questi sono stati posti in un ambiente con una concentrazione di ossigeno bassa, all’11%, ovvero come se ci si trovasse a 5000 metri di altezza. Questo per dimostrare che in queste condizioni si può vivere più a lungo e con una qualità migliore della vita. I topi analizzati sono stati prelevati da un ambiente normale a circa 3/4 settimane dalla nascita e posti in una camera ipossica.
Qui si è potuto vedere come le condizioni di vita dei topi cambiassero in base alla quantità di ossigeno. I topi sottoposti all’esperimento hanno avuto una vita decisamente più lunga e qualitativamente migliore. La loro vita si è allungata quasi del doppio, riuscendo a vivere quasi per due e in condizioni di salute davvero stupefacenti.
È stato anche valutato se i tipo in questione avessero cambiato alcune abitudini come conseguenza alla carenza di ossigeno, in particolare l’assunzione di cibo. In pratica nessun topo ha mangiato di meno e quindi questa longevità non può essere associata a una dieta ipocalorica. A livello genetico è stato notato qualcosa di diverso, soprattutto nelle risposte cellulari, tuttavia, oltre ad aver formulato delle ipotesi non si è potuto ottenere nessun dato certo per il momento. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.