Le elezioni in Turchia, nessun vincitore
Come vi avevamo annunciato da Ultimedalweb, ieri, domenica 14 di maggio, giornata di votazioni anche in Italia (per le comunali), la Turchia è stata chiamata al voto. La partecipazione degli aventi diritto è stata molto elevata: l’88,44% degli elettori ha votato alle elezioni per il rinnovo della presidenza della Repubblica, mentre l’affluenza per le elezioni parlamentari è stata di quasi il 90%%.
In Turchia le elezioni funzionano così: Per accedere al Parlamento, la formazione politica deve superare la soglia del 7% (o appartenere a un’alleanza che la supera). L’assemblea parlamentare è composta da 600 deputati scelti dagli elettori, che votano per un partito, non per un candidato. Il Partito di Erdogan, con il supporto del movimento Nazionalista (Mhp) si è assicurato la maggioranza dei seggi in Parlamento (320 totali).
Per diventare presidente, un candidato deve invece superare la soglia del 50% dei consensi, risultato che in questo caso non è stato raggiunto.
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Nessun candidato sopra la soglia di sbarramento del 50%
Recep Tayyip Erdoğan non ce l’ha fatta a vincere al primo turno le presidenziali in Turchia: a scrutinio completato, il presidente uscente si è fermato al 49,4% mentre il suo sfidante, Kemal Kılıçdaroğlu, ha ottenuto il 45%. I primi scrutini davano Erdoğan in netto vantaggio (59%), ma la differenza si è assottigliata sempre di più fino al risultato finale che obbligherà i turchi a votare ancora al ballottaggio del 28 di maggio. Per adesso si deve accontentare con la maggioranza di seggi in Parlamento.
ERDOGAN “President.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=122008710”
Anche se Kılıçdaroğlu ha affermato che vincerà le elezioni al ballottaggio, la differenza di voti nei confronti del suo rivale è di 2,6 milioni, che non è poco per assicurarsi il potere.
Non è prevedibile il risultato del 28 di maggio; saranno determinanti i voti degli elettori di Sinan Ogan , candidato di estrema destra (che si è fermato al 5%). Secondo gli analisti, pochi avevano creduto davvero che Ogan ce l’avrebbe fatta, dopo una campagna incentrata sull’espatrio di circa 4 milioni di migranti siriani; il candidato Presidente avrebbe ricevuto voti da coloro che non desideravano appoggiare Erdogan ma non erano convinti delle capacità di Kılıçdaroğlu. Ora dovranno decidere su uno dei due.
Sinan Ogan
Le attese in ambito internazionale e il crollo della Borsa
La Borsa è crollata
L’esito incerto del primo turno delle elezioni non è stato accolto con gioia da molti, ma soprattutto dalla Borsa di Istanbul che, stamattina, ha sospeso le contrattazioni a inizio scambi dopo essere crollata a -6,38%, per riprenderle poco dopo.
L’Unione Europea, prospettive di sviluppo dei rapporti con la Turchia
Bruxelles attende pazientemente il risultato definitivo delle lezioni. La sconfitta di Erdoğan potrebbe avere due effetti: la riapertura delle negoziazioni con Ankara per l’adesione della Turchia all’UE, che da tempo sono bloccate; inoltre, il Paese ha messo il veto sull’ingresso della Svezia nella NATO, decisione che rimane per adesso in un limbo. Peraltro, le dichiarazioni da parte di Kılıçdaroğlu, che conferma la “forte volontà di rinvigorire le relazioni” con l’Europa e “di riformare il sistema politico e giudiziario del Paese” sarebbero viste di buon occhio in Europa.
Gli Stati Uniti
Secondo il New York Times, un cambio di Governo agevolerebbe i rapporti tra i due Paesi, anche se non finirebbero tutte le tensioni, considerato il sostegno americano ai combattenti curdi in Siria e Iraq. Tuttavia, gli USA ritengono che attraverso la Turchia siano passate molte esportazioni illecite alla Russia. E anche gli americani criticano il blocco di Ankara all’ingresso della Svezia nella NATO