Lutto nel mondo della stampa
Lutto oggi nel mondo del giornalismo. La notizia ha lasciato sgomenti tutti, e non solo i colleghi dell’ex cronista Pier Attilio Trivulzio, 83 anni, sparito lo scorso mese di agosto e trovato senza vita recentemente. L’episodio fa riflettere sulla parola “solitudine” e le sue conseguenze. La notizia ha fatto subito il giro del web, da dove sono arrivati commenti di ogni tipo. Curiosamente, arrivando dai social, le reazioni più comuni sono state di condanna per l’incapacità di mantenere rapporti umani se non a distanza. Sempre di più si registrano messaggi vocali anziché fare una telefonata, si reagisce alle notizie utilizzando un emoji, si fanno gli auguri con una foto o un reel, rigorosamente dalla “rete”.
La scoperta del corpo senza vita del cronista
L’ex giornalista è stato trovato mummificato nel suo appartamento di Novara, in Via Trieste, nella zona Est della città. Trivulzio non aveva parenti stretti e si era trasferito nella città Piemontese dopo la pensione. Secondo le prime indagini, l’83enne sarebbe morto per cause naturali sette mesi fa. A dare l’allarme, alcuni suoi colleghi che non lo sentivano da tempo. In particolare, il giornalista brianzolo Marco Pirola, che ha avvertito le forze dell’ordine e ha pubblicato un messaggio sui social per chiedere informazioni su Trivulzio. La sua “voce” non ha avuto riscontro.
Chi era Pier Attilio Trivulzio?
Trivulzio era un giornalista in pensione noto a tutti con il soprannome di “Pat”. Era appassionato di auto e nella sua vita aveva anche fatto il pilota. Scriveva fondamentalmente notizie sportive. Aveva collaborato con L’Espresso, La Notte, Il Giorno e l’Ansa e si occupava di motori, in genere. Aveva vissuto sempre in solitudine, senza rapporti affettivi duraturi. Il collega Pirola ha dichiarato che l’83enne aveva problemi economici, ma non aveva mai perso la sua dignità. In tanti avevano ipotizzato che il cronista avesse fatto una fine da “fantasma”, cioè, che fosse morto da solo. Ma nessuno avrebbe voluto sapere la verità sulla sua sorte. E che il suo corpo sia stato trovato a distanza di 7 mesi dalla sua morte la dice lunga sui rapporti umani e la loro solidità.
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