La guerriglia urbana in nome dello Sport
Nella giornata di mercoledì 15 di marzo la città di Napoli si è trasformata in un campo da guerra. Quella tra i napoletani e i tedeschi. Il movente? Lo scontro calcistico tra il Napoli e l’Eintracht, che disputavano gli ottavi di finale della Coppa Champions. Il risultato della partita 3-0 a favore del Napoli è passato in sordina perché della giornata di ieri ciò che resta fondamentalmente è un grande rammarico e tanti danni. Le strade del centro si sono trasformate in un vero campo di battaglia, i negozi sono stati danneggiati, numerose auto hanno riportato vetri fracassati, una macchina della polizia è stata incendiata…. I primi atti di violenza sono partiti già nella notte tra martedì e mercoledì, e poi sono proseguiti durante tutta la giornata. Mille uomini delle forze dell’ordine hanno tentato di evitare danni maggiori; tuttavia il bilancio della giornata è pesante.
Arresti e identificazioni in questura
Al momento sono 8 le persone arrestate per i disordini di ieri: 5 sono cittadini napoletani e 3 sono tedeschi. Sei membri delle forze dell’ordine sono rimasti feriti. Inoltre, 470 ultrà tedeschi sono stati identificati: di questi, 120 sono andati in questura a Frosinone e poi sono tornati in Germania partendo da Fiumicino. La polizia li ha scortati in aeroporto. Gli altri 350 ultrà sono rimasti a Salerno per espletare le procedure di identificazione.
Le condanne da parte delle istituzioni
Il sindaco della città vesuviana, Manfredi, ha condannato assieme all’ambasciatore tedesco gli atti di violenza e ha ribadito il legame tra Napoli e la Germania. La ministra dell’interno tedesca, Nancy Faeser ha dichiarato che “i violenti e i teppisti distruggono lo sport“. Il popolare quotidiano tedesco “Bild Zeitung” ha intitolato la notizia dedicata alla partita “vergogna Champions League a Napoli“. Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha ringraziato le forze dell’ordine, che hanno bloccato nella notte le strade di accesso agli ingressi dell’hotel dove si trovavano i tifosi tedeschi. Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha invitato i leader politici a cambiare le regole e ad agire come in Inghilterra, per evitare la frequentazione dello Stadio da parte di coloro che hanno ricevuto procedimenti restrittivi.
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