Il punto sulla guerra e i rifugiati
Oggi è giunto il 386° giorno della guerra in Ucraina. Assistiamo sgomenti ai raid, alle accuse e alle smentite. Tutto e il contrario di tutto. Nel frattempo Save the children annuncia che più di 8 milioni di rifugiati ucraini si trovano in Europa, alcuni in condizioni di estrema fragilità. Vivono di beneficienza e piangono i loro morti, con il desiderio di potere rientrare a “casa” prima possibile. Ammesso che al loro rientro la casa ci sia. Non tutti rientreranno, perché la guerra ha devastato intere città e compromesso l’equilibrio con la natura e la Pace. Il 40% sono bambini; molti di loro, crescendo, non ricorderanno la loro patria e le loro radici. Ma la guerra va a vanti e non fa concessioni.
In Polonia, gli 007 smantellano una rete di spie
La Polonia è lo Stato Europeo maggiormente coinvolto nel conflitto, non direttamente, intendiamoci, ma a livello logistico, come “ponte” transitorio. Oggi, il ministro dell’interno, Mariusz Kaminski, ha annunciato che i servizi segreti del Paese hanno identificato nove persone sospettate di avere effettuato attività di spionaggio per conto della Russia. La rete è stata smantellata. I sospetti avrebbero ricevuto compensi da Mosca per l’attività d’intelligence illecita. Sono tutti cittadini stranieri provenienti da paesi dell’Europa orientale. Sei delle nove presunte “spie” si trovano in carcere in questo momento; le prove contro di loro sarebbero schiaccianti. L’agenzia di sicurezza interna polacca (Abw) ha sequestrato diverse attrezzature elettroniche appartenenti ai sospettati. Rimane il rischio che ce ne siano tanti altri “infiltrati“.
L’attività sovversiva delle spie russe
Secondo la Magistratura, che ha condotto l’indagine, il gruppo avrebbe tenuto sotto controllo la rete ferroviaria per monitorare consegne e trasporti di materiale bellico. Dopo avere identificato le principali vie di rifornimento, le spie avrebbero identificato il materiale militare e avrebbero comunicato a Mosca l’ubicazione. Inoltre, i sospettati avrebbero organizzato azioni sovversive per bloccare la fornitura di aiuti a Kiev. Il gruppo, inoltre, è accusato di avere promosso attività di propaganda per destabilizzare le relazioni politiche tra la Polonia e l’Ucraina, e le relazioni con la Nato.
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