La dinamica dell’incidente e la fuga del conducente
Un giovane di 29 anni ha travolto e ucciso nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 marzo un uomo in monopattino. I fatti sono accaduti intorno alle ore 3 in un incrocio in viale Famagosta, a sud di Milano. Secondo le prime ricostruzioni, il monopattino stava svoltando da Viale Famagosta in direzione Via Beldiletto quando è stato centrato dalla vettura che proveniva in senso contrario. Sostanzialmente, è mancata la precedenza perché il semaforo a quelle ore era lampeggiante. Alla guida della macchina c’era Giuseppe d’Amico, italiano 29enne che si è dato alla fuga. Oltre al conducente, in macchina si trovava una passeggera coetanea, positiva al test di alcol e droga.
Omesso soccorso e precedenti penali
L’uomo che conduceva il monopattino era un ecuadoriano di 33 anni, Juan Carlos Quinga Guevara, che è morto a causa dei gravi traumi provocati dall’impatto. Anche se la vittima è stata trasportata in codice rosso al Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico, non c’è stato nulla da fare per lui, se non decretare il decesso. Il conducente della macchina aveva la patente revocata dallo scorso mese di novembre. Stanti gli archivi della polizia, d’Amico aveva ferito un pedone nel 2019 in via Lope de Vega ed era fuggito. Inoltre, avrebbe infranto gli arresti domiciliari in seguito ad una condanna per guida in stato di ebbrezza. Il 29enne aveva anche precedenti per furto e porto di coltelli ed era affidato in prova ai servizi sociali.
Le indagini della polizia e il ritrovamento
Inizialmente, la passeggera rimasta nella vettura che ha urtato il monopattino si è accollata le colpe di quanto accaduto. Tuttavia, davanti all’evidenza, ha confessato che alla guida si trovava d’Amico. Dopo avere denunciato la donna per sostituzione di persona, i vigili sono riusciti a catturare il fuggiasco. Dopo qualche ora dall’incidente, la polizia ha arrestato in mattinata il 29enne, con l’accusa di omicidio stradale e fuga. Si trovava nella sua casa di via De Pretis alla Barona. Ora dovrà attendere 48 ore per la conferma del fermo da parte del Gip.
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