Addio Gina, icona dell’Italia più verace!

By Ultimedalweb

Donne bellissime, nel cinema, ce ne sono state tante. Ma di Lollo, una sola.

L’Italia affamata, distrutta dalla guerra e ancora in ginocchio voleva riprendersi. Non se ne poteva più, di corpi smagriti dai patimenti e dalla fame.  E di orrori. C’era voglia di bellezza, di vita, di prosperità e di abbondanza.

Quando Gina Lollobrigida, Luigia all’anagrafe, partecipa al concorso di Miss Italia, nel ’47, lo fa insieme a quelle che diventeranno poi il sogno proibito di tutti gli italiani: Lucia Bosè, Gianna Maria Canale, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano… Lei è morbida, voluttuosa, sensuale, verace.  Nella sua scheda di iscrizione, sotto la voce “aspirazioni” aveva scritto: “Far qualcosa di serio con le mie capacità”. Vincerà 7 David di Donatello e reciterà al fianco di tutti i più grandi.

Il successo travolgente arriva con Luigi Comencini, nel 1953.

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Il film è “Pane, Amore e Fantasia”, al fianco di Vittorio De Sica. Lei interpreta il ruolo della Bersagliera ed è con questo nome che gli italiani la ricorderanno per tutti gli anni a venire.

Il paese si divide in due, il tifo le vuole perenni rivali in un duello immaginario: da un lato Sophia Loren, dall’altro la Lollo. E la sua fama travalica i confini.

Esportiamo Gina Lollobrigida come il non plus ultra del Made in Italy. Gira film ovunque, da Hollywood a Londra, a Parigi.

In Francia, le donne non hanno più le tette. Hanno le “lollos”.

Perfino Marilyn Monroe dice a Vogue “Voglio diventare la Lollo americana”.

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Gina Lollobrigida con Marilyn Monroe, Photocredit Intervisteromane.net

Erano anni in cui il politicamente corretto ancora non esisteva e non si parlava di sessismo. Marcello Marchesi, commentando il successo di Gina Lollobrigida oltreoceano, la definì “il petto atlantico”.

Era quell’Italia lì, verace, contadina. Ruspante, ecco. E molto più ingenua di quella di oggi. Ma infinitamente più bella.

Lei, nei suoi 95 anni, i cambiamenti di questo Paese li ha proprio visti tutti. E tanti ne ha raccontati, davanti la macchina da presa, certo. Ma anche con i suoi quadri, le sculture e quella passione per la fotografia che l’ha sempre accompagnata.

Gli ultimi anni sono stati costellati di problemi che l’hanno vista spesso affrontare questioni private dai risvolti legali e giudiziari.

E, nell’ultima tornata elettorale del 25 settembre scorso, si è candidata a Latina al collegio uninominale del Senato, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale, per la lista ‘Italia sovrana e popolare’, che riunisce Partito comunista, Patria socialista, Azione civile, Ancora Italia e Riconquistare l’Italia.

Gina Lollobrigida era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927.

La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, Sala della Protomoteca, mercoledì 18 gennaio dalle 10 alle 19 e giovedì 19 gennaio dalle 9.30 alle 11.30. I funerali si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30, nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo.

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