Dati non esattamente confortanti sul Covid: “I dati che abbiamo oggi ci dicono che Covid-19 sta riprendendo vigore, la circolazione di queste varianti con grandi capacità di trasmissione fa sì che il virus circoli maggiormente, quindi credo sia indispensabile che il ministero della Salute affronti questo andamento epidemico con una valutazione settimanale, per essere pronto ad avviare quelle che sono le misure necessarie a contrastare la circolazione laddove ci fosse un incremento significativo dei casi”.
Così si è espresso ai microfoni di AdnKronos Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
“Se necessario occorrerà riconsiderare le misure di contenimento, tra le quali l’eventuale uso di mascherine in determinati ambienti, ad esempio”.
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Poi aggiunge: “Con la circolazione virale del Covid in aumento mi aspetto un piano per la stagione invernale. Il ministro Schillaci ha già detto che intende fare una campagna di informazione per riportare all’attenzione della popolazione il tema della vaccinazione, l’arma più efficace che abbiamo per cercare di bloccare la pandemia”.
E sul ritorno all’uso delle mascherine, paiono essere d’accordo anche alcuni presidi di alcune scuole, tra le quali Rossana Eberle, preside del paolo Lioy di Vicenza.
La preside Eberle: “Noi dirigenti non possiamo fare nulla, costretti ad aspettare che il 50% della popolazione studentesca sia contagiato”
“Siamo lasciati soli. In questa fase in cui si presentano casi Covid che vanno e vengono, i dirigenti scolastici non possono fare nulla. Bisogna aspettare che un istituto abbia il 50 per cento della sua popolazione studentesca o docente contagiato perché nella frase di prevenzione non ci è concessa nessuna iniziativa. Qualsiasi atto è inficiato subito dall’intervento di associazioni e enti che si appigliano ai vizi di forma della legge per cui alla fine hanno anche ragione dal punto di vista legale”.
E’ amareggiata a sconfortata, e ammette di non aver il potere di fare nulla nonostante il pauroso aumento di contagi nel suo liceo.
La preside punta il dito usi genitori: “Bisogna dare l’esempio, alcuni genitori non collaborano”
“Naturalmente fin qui parliamo di aspetti valutati in punta di diritto. C’è però una questione di rispetto verso le persone. Punto molto sulla responsabilità dei singoli nei confronti della comunità scolastica. Dobbiamo lavorare sull’educazione civica e sull’educazione alla cittadinanza. Ma è inutile blaterale se poi non si dà loro un esempio. Gli studenti hanno una responsabilità anche per il loro vicino, non solo verso loro stessi, devono pensare anche al bene della comunità nella quale sono inseriti. Altri colleghi e io stiamo cercando di trasmettere questo messaggio ma non è colto in modo corretto da alcuni genitori”.