Rientro dalle ferie amaro: +711 euro di spesa in più per gli italiani

By Redazione

Il Codacons lancia l’allarme: il rientro dalle ferie rischia concretamente di colpire gli italiani con amare sorprese.

Cosa dice il Condacons

Le stime del Codacons parlano chiaro: un aumento di prezzi e tariffe arriverà presto in quella che è stata definita la “stangata d’autunno” sulle tasche dei consumatori.

Si parla di circa +711 euro annui a famiglia, a partire dai mesi tra settembre e novembre, e la prima voce a subire il rincaro è quella degli alimenti.

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“Un nucleo di quattro persone – afferma il Codacons – si ritroverà quest’anno a spendere 172 euro per i primi rifornimenti alimentari post-vacanze, con una maggiore spesa di circa 16 euro rispetto al 2021″

Ridotto l’uso dell’automobile

Sempre il Codacons parla di modifiche nelle abitudini degli italiani: “Modificate le abitudini degli italiani, con i cittadini che, a fronte dei maxi aumenti dei listini di benzina e gasolio, hanno ridotto l’uso dell’automobile”.

E aggiunge: “Gli italiani lasciano sempre più spesso l’auto privata a casa e preferiscono muoversi ricorrendo a mezzi di trasporto alternativi e più economici

Bollette alle stelle

Il caro luce rende il tutto ancora più complicato: “Imprese, industrie, commercianti e famiglie stanno andando incontro a una catastrofe causata dall’abnorme crescita dei costi energetici, con le bollette destinate a registrare aumenti record durante i prossimi mesi”, Il Codacons chiede pertanto al governo di ricorrere a prezzi amministrati di luce e gas per “evitare il rischio default per famiglie e imprese”.

Aggiungendo: “Di fronte a tale scenario, gli interventi sulla tassazione (Iva e oneri) non sono più sufficienti e non possono bastare a salvare l’economia. Serve ricorrere a tariffe di luce e gas amministrate dallo Stato, unica strada per uscire al più presto dalla crisi e consentire a imprese e industria di proseguire le attività e alle famiglie di riuscire a pagare le forniture energetiche”.

In crisi anche l’apicoltura

Ma c’è anche un altro settore in crisi: quello agricolo. In primis, quello dell’apicoltura.

Tra siccità e nubifragi, due facce della stessa medaglia della catastrofe ambientale in cui versiamo, le fioriture estive sono andate o bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine “e le api sono allo stremo”, annuncia sempre Coldiretti.

I raccolti si sono dimezzati.

Secondo il rapporto sul miele Made in Italy, nel 2022 il raccolto è praticamente dimezzato (-40%) rispetto al potenziale produttivo. Si parla di una produzione di circa 13 milioni di chilogrammi, fra le più basse del decennio.

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