In una lunga intervista a Il Giornale, Pierpaolo Sileri spiega cosa c’è dietro la sua decisione di lasciare la politica “Non mi sento né elevato né zombie”.
Torna a rivestire il ruolo di chirurgo per abbandonare definitivamente quello di politico, e, sostiene: “Il Movimento 5 Stelle ha fallito” ed ha “tolto la fiducia al Governo Draghi in un momento difficile“
Tuttavia, prima di dismettere i suoi panni, lo fa non senza togliersi qualche sasso dalla scarpa. Da Grillo a Conte, usa parole dure e senza mai fare nomi: “Non voglio entrare in polemica con nessuno”, dice.
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Sileri sulle intuizioni corrette sulla pandemia
Alla domanda sulle intuizioni che puntualmente si rivelavano corrette, Sileri dice: “L’accusa di portare sfortuna si commenta da sola. All’epoca, e parliamo di gennaio-febbraio 2020, mi limitavo da medico a constatare che un virus respiratorio così contagioso aveva alte probabilità di diffondersi anche al di fuori dalla Cina, tanto più che si cominciava a capire che anche le persone asintomatiche potevano diffondere l’infezione”.
Nessuno però lo ha ascoltato, e ai microfoni del Giornale, alla domanda sul se determinati errori andavano evitati e possono ancora essere schivati, dice:
“Aspetti. Col senno di poi è facile dire: potevamo fare questo, potevamo intervenire prima, e così via. Sono stati commessi degli errori, probabilmente sulla comunicazione si sarebbe potuto fare di più, ma la verità è che in tutto il mondo e non solo in Italia ci siamo trovati di fronte ad un evento che non si era mai verificato in queste dimensioni, e per il quale non eravamo preparati. L’Italia, per di più, è stato il primo paese fuori dalla Cina ad essere investito dal virus“.
“Oggi meglio di due anni fa”
Circa la situazione odierna, Sileri sostiene le prospettive siano più rosee: “Siamo in una posizione molto migliore di due anni e mezzo fa. Soprattutto abbiamo ripreso consapevolezza di quanto sia centrale la sanità pubblica, siamo tornati ad investirci destinando circa 20 miliardi dei fondi del Pnrr alla riorganizzazione del sistema sanitario, che prevede tra i suoi interventi la realizzazione di un hub pandemico. Di fronte a fenomeni globali come le epidemie occorre una tempestiva risposta centralizzata“.
E sul crollo del Movimento 5 Stelle…
“Contaminare il sistema rompendo certi schemi al fine di migliorarsi dovrebbe essere il modo di affrontare la politica quando governi. Ma senza urlare e con buon senso. Era questo, portare il Paese reale dentro le istituzioni, il mandato che ci avevano affidato gli elettori nel 2018