Centrale idroelettrica del lago di Suviana (Bargi), esplosione nell’interrato: il racconto e il numero di vittime
Nella centrale idroelettrica del gruppo Enel a Bargi, sulla diga del Lago di Suviana, si è verificata un’esplosione all’ottavo piano interrato. L’incidente avvenuto alle 15 del 9 aprile, ha coinvolto 15 persone, di cui tre cadaveri e cinque feriti.
Quattro persone sono disperse e da ieri una squadra numerosa e multiforme di vigili del fuoco è al lavoro per ritrovare le persone sotto le macerie. Attivate anche tutte le strutture della protezione Civile. Dalle prime informazioni, nella struttura erano in corso lavori di manutenzione generale. All’ottavo piano, l’esplosione ha coinvolto anche il piano sottostante per un allagamento.
L’ottavo e il nono piano, raggiunti anche dai vigili del fuoco sono a trenta-quaranta metri sotto il suolo. Per questo, tra i soccorritori sono presenti anche sommozzatori che stanno cercando dispersi. Le vittime identificate sono Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina).
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Altri dettagli, continua la ricerca di dispersi nella centrale idroelettrica a Bargi
Anche in questa giornata segnata dal tragico evento, l’incessante lavoro per ritrovare i dispersi prosegue, mentre l’ospedale Bufalini di Cesena accoglie il ferito più grave, stretto tra le spire incerte della vita. Le sue condizioni critiche e la prognosi riservata gettano un’ombra di angoscia su chiunque segua da vicino questa drammatica vicenda. Tuttavia, non si esclude che il bilancio delle vittime possa ancora crescere, mentre il destino tiene il fiato sospeso nelle prossime ore. Le forze dell’ordine, giunte da Camugnano con determinazione e prontezza, si uniscono allo sforzo di soccorso, mentre tre mezzi di elisoccorso solcano il cielo sopra la zona, testimoni silenziosi di una corsa contro il tempo.
Le prime ricostruzioni dell’incidente indicano che l’esplosione è stata innescata da un generatore collegato ad una turbina, scatenando il caos e creando crolli che hanno sconvolto la struttura fino al suo nucleo più profondo. Con coraggio e abnegazione, sessanta vigili del fuoco si sono immersi nell’abisso fino all’ottavo piano interrato, affrontando cavi elettrici esposti e tratti di pareti e soffitti sgretolati. In questo intricato labirinto di pericoli, solo i coraggiosi sommozzatori possono accedere alle zone allagate, spostando cavi elettrici e liberando le macerie con una precisione che sfida il buio e il terrore che avvolge l’ambiente. (Galleria immagini VdF)
Vediamo la profondità della centrale idroelettrica, si sono salvati gli studenti in gita a Bargi, hanno avvertito l’odore di gas e sentito l’esplosione
I video su Twitter mostrano bene la profondità della centrale idroelettrica, i vigili del fuoco si calano indossando maschere d’ossigeno. Ed è proprio il cattivo odore, percepito prima dell’esplosione ad aver fatto allontanare sessanta studenti delle scuole medie Muratori di Vignola. L’intero gruppo che stava visitando Bargi, si sposta verso Rocchetta Mattei e da lì studenti e professori hanno sentito l’esplosione. Raccontiamo altri dettagli tecnici della centrale idroelettrica di Bargi, costruita negli anni Trenta e non nuovo ad incidenti, già durante la sua realizzazione persero la vita degli operai.
La turbina coinvolta nell’esplosione si trova a quaranta metri sotto il livello dell’acqua, al momento dell’incidente si stava svolgendo una manutenzione programmata. Tra l’ottavo e il nono piano è crollato il solaio e l’allagamento è stato causato dalla rottura dei condotti di refrigerazione. Gli operai che stavano lavorando alla manutenzione erano dodici, tutti dipendenti di ditte esterne, tra queste Abb e Siemens. Si parla di ennesimo incidenti sul lavoro.
L’impianto di Bargi si trova esattamente a monte di Suviana e nel comune di Camugnano, con 330 megawatt, la centrale idroelettrica esplosa è tra le più potenti della regione. Il Lago di Suviana bagna sia il Castel di Casio che Camugnano, si affacciano le frazioni di Suviana, Baigno, Badi, Bargi e Stagno. La diga sul lago fu costruita da Ferrovie dello Stato affinché fornisse energia alla linea Bologna-Firenze.