Superbonus o maxi sconto dedicato a chi assume a tempo indeterminato: introduzione
Il lavoro è il vero motore dell’economia a livello sociale, collettivo e individuale. È la forza che permette a individui e famiglie di trasformare i sogni in realtà, consentendo il raggiungimento di importanti obiettivi personali come l’acquisto di una casa o di una macchina, la costruzione di una famiglia, il miglioramento del tenore di vita e l’intrapresa di nuovi studi.
Esistono vari strumenti e iniziative per aumentare il numero di occupati e favorire nuovi ingressi nel mercato del lavoro. L’ultima iniziativa, introdotta con decreto attuativo dal Ministero dell’Economia, è denominata Superbonus 120% e 130%. A differenza del bonus edilizio, questa misura incentiva le aziende ad assumere dipendenti a tempo indeterminato, con particolare attenzione alle categorie protette o alle persone in stato di bisogno, come donne con più di due figli, disoccupati di lungo termine e soggetti fragili segnalati dagli assistenti sociali. Esaminiamo ora questa iniziativa nel dettaglio.
Superbonus 120% e 130% legata alla riforma dell’Irpef
Il superbonus del 120% o 130% è una maxi deduzione del costo del lavoro destinata agli imprenditori e ai datori di lavoro che assumono personale a tempo indeterminato. Questa novità è inclusa nel decreto attuativo emanato dal Ministero dell’Economia, in collaborazione con il Ministero del Lavoro.
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La misura fa parte del decreto che comprende anche la riforma dell’Irpef, e introduce una maggiorazione del 120% del costo del lavoro ammesso in deduzione, nel caso di un incremento del numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Viene chiamato anche superbonus fino al 130%, poiché prevede un’ulteriore maggiorazione per l’assunzione di lavoratori meritevoli di maggiore tutela.
Tra questi, rientrano persone con disabilità, donne con almeno due figli e giovani ammessi agli incentivi all’occupazione. Questa iniziativa ha l’obiettivo di favorire l’inclusione e il sostegno a categorie vulnerabili, incentivando nel contempo l’aumento dell’occupazione stabile. Il superbonus rappresenta una significativa opportunità per le aziende di ridurre i costi del personale, promuovendo al contempo un mercato del lavoro più equo e inclusivo.
Esaminiamo ora nel dettaglio come le aziende possono beneficiare di questa deduzione e quali sono i requisiti necessari per accedere al superbonus.
Che cosa si chiede ai datori di lavoro con l’articolo 4
Il superbonus dedicato alle assunzioni a tempo indeterminato è legato all’articolo 4 del decreto legislativo, 30 dicembre 2023, numero 2016. Il testo della riforma dell’iperf 2023/2024 si può leggere all’interno della Gazzetta ufficiale. Ed ecco che cosa chiede ai datori di lavoro, alle aziende che assumono o regolarizzano i dipendenti già assunti.
La maggiorazione del costo del lavoro, secondo il decreto, si applica alle assunzioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, se al termine dell’anno successivo al 31 dicembre 2023 il numero di dipendenti a tempo indeterminato è superiore rispetto all’anno precedente. Per ottenere la maggiorazione, il numero di dipendenti deve aumentare di anno in anno.
Il costo del personale assunto ai fini del beneficio è maggiorato del 20% nella determinazione del reddito. Inoltre, tale costo è incrementato di un ulteriore 10% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di dipendenti appartenenti a categorie meritevoli di maggiore tutela, come persone con disabilità e donne con almeno due figli. Come si legge su today.it, il decreto è rivolto nello specifico a titolari di reddito d’impresa ed esercenti arti e professioni.
Vediamo da vicino alcune parti dell’articolo 4 in Gazzetta
L’articolo 4, “Maggiorazione del costo ammesso in deduzione, in presenza di nuove assunzioni”, si compone di sette commi, vediamo in breve il loro contenuto.
- Il costo del personale di nuova assunzione a tempo indeterminato è maggiorato del 20% ai fini della determinazione del reddito.
- Gli incrementi occupazionali sono validi solo se il numero di dipendenti a tempo indeterminato aumenta rispetto all’anno precedente.
- Il costo riferibile all’incremento occupazionale è il minore tra il costo effettivo dei nuovi assunti e l’incremento complessivo del costo del personale.
- Nessun costo è rilevante se il numero di lavoratori dipendenti non aumenta rispetto all’anno precedente.
- Il costo dei nuovi assunti appartenenti a categorie meritevoli di tutela è moltiplicato per coefficienti di maggiorazione.
- Un decreto attuativo definirà le disposizioni specifiche e i coefficienti di maggiorazione per le categorie svantaggiate.
- Le agevolazioni non sono considerate nel calcolo degli acconti delle imposte sui redditi per il periodo successivo al 31 dicembre 2023.