A Sidney, nuovo efferato attacco con un pugnale dentro una chiesa ortodossa: la cronaca
Dopo la tragica strage avvenuta all’interno di un centro commerciale a Sydney, oggi siamo di fronte a un altro evento sconvolgente, questa volta in una chiesa. A Wakeley, diverse persone, partendo dal vescovo Mar Mari Emmanuel, sono state ferite durante la celebrazione della messa. Il video dell’attacco si è diffuso rapidamente sui social media e sui giornali online, contengono immagini molto intense che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni spettatori, soprattutto minori.
Nel video, si vede il vescovo intento a pronunciare il suo sermone nella chiesa Christ The Good Shepherd, quando improvvisamente un uomo si avvicina e lo aggredisce lateralmente con un arma in mano, le ferite riportate risultano al viso e al collo. I fedeli presenti reagiscono con urla di terrore, una calca di persone cerca di soccorrere il vescovo e fermare l’uomo, ne usciranno altri feriti. Fortunatamente, le vittime non sono in gravi condizioni anche se molto spaventate, sono state necessarie cure mediche immediate.
La polizia è intervenuta prontamente e ha arrestato l’aggressore sul posto. Uno dei feriti, un cinquantenne, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Liverpool, una struttura sanitaria di Wakeley nelle vicinanze che si è resa disponibile per fornire assistenza alle vittime. I medici hanno dovuto trattare ferite multiple da taglio, mentre le ambulanze e le auto della polizia hanno affollato l’area circostante alla chiesa per prestare soccorso alle vittime. Questo nuovo episodio di violenza ha scosso l’intera comunità australiana, specialmente dopo la recente tragedia che ha colpito il centro commerciale, causando la morte di sei persone.
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Che cosa è successo nella chiesa di Wakeley? Da Sidney altre informazioni sulla strage
Un’inchiesta è stata avviata per fare luce sull’aggressione avvenuta nella chiesa di Wakeley. L’uomo che ha attaccato il vescovo ha avuto tempo sufficiente per agire, mentre il religioso ha notato l’avvicinamento dell’individuo ma non ha interrotto la celebrazione. Durante l’aggressione, il tavolo dell’altare è caduto facilmente a causa della violenza dell’uomo armato. Anche se non è stato chiaramente visibile un pugnale in mano all’aggressore, questi aveva comunque qualcosa con cui colpire il sacerdote.
I gesti di violenza hanno scaraventato il religioso a terra, mentre egli cercava di difendersi con le braccia e il corpo, il tutto accompagnato dalle grida di panico dei fedeli. Le autorità hanno consigliato alla comunità di evitare la zona interessata dall’incidente.
Mar Mari Emmanuel, il vescovo aggredito, è noto per essere un leader di una setta ultraconservatrice della fede assiro-ortodossa. Egli ha assunto un ruolo di spicco nel movimento Christian Lives Matter, ed è famoso per i suoi sermoni anti-LGBTQ e per le sue posizioni scettiche riguardo alla pandemia da Covid-19. La vicinanza di questo episodio con la strage avvenuta nel centro commerciale, che ha causato la morte di sei persone oltre all’aggressore, ha suscitato forte sconcerto nella popolazione e tra gli investigatori coinvolti nell’indagine.
Accoltellamento di Bondi Junction, sentito il padre dell’aggressore del centro commerciale
Joel Cauchi, il quarantenne responsabile dell’aggressione nel centro commerciale, era afflitto da gravi disturbi mentali. I genitori, dopo aver visto la tragedia in televisione e riconosciuto il loro figlio, hanno immediatamente contattato le autorità per identificarlo.
Il padre di Joel Cauchi ha raccontato di provare timore nei confronti del figlio, tanto che si è sentito costretto a procurarsi armi per la propria difesa. Nel centro commerciale, Cauchi ha mirato principalmente alle donne, il che si riflette nel numero maggiore di vittime e feriti tra il sesso femminile.
I genitori hanno espresso il loro dolore e hanno dichiarato di aver fatto tutto il possibile per aiutare il figlio a gestire i suoi problemi di salute mentale. Tuttavia, la gravità della situazione ha superato i loro sforzi.