Riforma della giustizia e separazione delle carriere. Cosa cambierà e perché l’Anm è in rivolta?

By Iole Di Cristofalo

Giustizia: separazione delle carriere: introduzione

Il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma nella giustizia importante e contesa, ha introdotto la separazione delle carriere. L’Associazione Nazionale Magistrati minaccia lo sciopero, mentre Giorgia Meloni difende con forza questa iniziativa. Il settore della giustizia è profondamente diviso. Analizziamo passo dopo passo tutte le novità.

Che cosa è successo oggi e dichiarazioni sulla separazione delle carriere.

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Carlo Nordio, fonte Ansa

In un provvedimento, il governo, con la presidente Giorgia Meloni in prima linea, ha approvato il disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati. Questo provvedimento, che distingue tra giudici e pubblici ministeri, segna l’inizio dell’iter per una nuova legge costituzionale, come spiegato dal Guardasigilli Nordio. La riforma prevede anche lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura in due distinti organi, i cui membri saranno scelti per sorteggio, e l’istituzione dell’Alta corte disciplinare dei magistrati. Tuttavia, il riferimento all’avvocatura in Costituzione è stato eliminato dal provvedimento.

L’Associazione Nazionale Magistrati critica la riforma, annunciando una possibile mobilitazione e lo sciopero, considerandola un attacco all’indipendenza della magistratura. La premier Meloni difende la riforma, dichiarando di aver mantenuto una promessa elettorale e sfidando le forze conservatrici. Forza Italia, rappresentata dal viceministro Francesco Paolo Sisto, celebra la riforma come un traguardo di trent’anni di impegno. Il testo ora passa alla fase parlamentare, che richiederà il consenso dei due terzi delle Camere o un referendum popolare. L’opposizione, con alcune eccezioni, critica la riforma, considerandola un colpo all’autonomia della magistratura.

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Riassumiamo le varie dichiarazioni anche contrarie al nuovo provvedimento sulla giustizia.

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Giorgia Meloni rivendica il “mandato popolare” per la riforma della giustizia e difende il disegno di legge che introduce la separazione delle carriere dei magistrati, descrivendolo come “epocale e coraggioso”. Il Guardasigilli Nordio spiega che la riforma attua “il principio fondamentale del processo accusatorio”. Il sottosegretario Alfredo Mantovano assicura che la riforma garantirà “assoluta paritarietà” nell’espressione dei componenti del Csm e dell’Alta Corte di giustizia disciplinare attraverso il sorteggio. Francesco Paolo Sisto di Forza Italia celebra la riforma come il coronamento di trent’anni di impegno.

Dall’altra parte, l’Associazione Nazionale Magistrati, rappresentata dal presidente Santalucia, critica la riforma come una “volontà punitiva” nei confronti della magistratura e annuncia una possibile mobilitazione e sciopero. Il Partito Democratico considera la riforma un “duro colpo all’autonomia e all’indipendenza della magistratura”, mentre Italia Viva la definisce “una presa in giro”. Infine, Carlo Nordio sottolinea che il testo è aperto al contributo del Parlamento, ma non è certo che si arriverà al referendum.

Che cosa significa separazione delle carriere? Che cosa configurerà di preciso? Ce lo spiega Il Sole 24 ore

Giustizia

Il Sole 24 Ore analizza cosa significa e cosa comporterà la separazione delle carriere anche in aula giudiziaria. La separazione delle carriere implica la distinzione tra magistrati giudicanti e requirenti, creando percorsi separati per giudici e pubblici ministeri. Questo cambiamento mira a garantire una maggiore trasparenza e imparzialità nei processi, evitando commistioni tra chi giudica e chi accusa. Comporterà inoltre la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura (Csm) separati, uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri, entrambi presieduti dal Capo dello Stato, e l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare per valutare i comportamenti dei magistrati.

Iter e prossimi passi vengono descritti anche dall’Ansa, Il Fatto Quotidiano intanto afferma nel suo articolo dedicato “Il sogno di Silvio Berlusconi si avvicina a diventare realtà”, nel titolo si legge dell’esultazione di Antonio Tajani, che nella corsa per le Europee rivendica il portare avanti l’eredita politica del Cavaliere.

La nomina dei membri dei Csm avverrà tramite sorteggio, riducendo le influenze correntizie. Un’Alta Corte sarà l’organo disciplinare per i magistrati. La riforma, ispirata al principio del processo accusatorio del giurista Giuliano Vassalli, necessita dell’approvazione parlamentare con doppia deliberazione a tre mesi di distanza. Se non ottiene una maggioranza dei due terzi, sarà sottoposta a referendum popolare.

La richiesta di referendum può essere avanzata da un quinto dei parlamentari, cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali entro tre mesi dalla pubblicazione della legge. Con la riforma, i magistrati sceglieranno fin dall’inizio della carriera se intraprendere la funzione requirente o giudicante attraverso concorsi separati. L’approvazione definitiva è prevista non prima del 2026.