Il nuovo osservatorio astronomico sul Monte Cerro Chajnantor, tra Cile e Perù
Sulla cima del Monte Cerro Chajnantor, nell’Atacama, è iniziata ventisei anni fa la costruzione del più alto osservatorio astronomico del mondo. È gestito dall’Università giapponese di Tokyo. Situato in un deserto con confine tra Cile e Perù, questo sito scientifico è noto con l’acronimo Tao. La notizia rilevante di questi giorni, è anche l’apertura al pubblico del nuovo telescopio installato presso l’osservatorio.
Il nome Cerro Chajnantor deriva dalla lingua estinta Kunza, parlata dalla comunità indigena Likan Antai, e significa “luogo di partenza”. La ragione per cui questo osservatorio astronomico è stato costruito accanto all’Atacama Large Millimeter Array (ALMA), ventisei anni fa, risiede nel suo scopo principale: lo studio dell’evoluzione delle galassie e degli esopianeti.
Situato sulle Ande cilene a un’altitudine di 5.640 metri sul livello del mare, l’osservatorio Tao si trova a un’altezza maggiore rispetto all’ALMA, che si trova a 5.050 metri, conferendogli il titolo di osservatorio astronomico più alto del mondo con una differenza di seicento metri.
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Clima inabitabile e altitudini, due elementi importanti per un osservatorio astronomico
La realizzazione di un osservatorio astronomico richiede una profonda valutazione del clima e delle condizioni meteorologiche, sebbene l’abitabilità del luogo possa non essere l’aspetto prioritario ma comunque non escluso. L’Atacama è il deserto scelto per la costruzione di due osservatori scientifici molto alti, mentre un altro importante punto di osservazione astronomico è situato sulla cima del vulcano Mauna Kea nella grande isola di Hawaii, presenta un contesto geografico differente.
La scelta del sito è strettamente correlata alla tecnologia che sarà poi installata e utilizzata per l’osservazione astronomica. Per esempio, l’osservatorio eretto dall’Università di Tokyo beneficia dell’alta quota, dell’atmosfera rarefatta e del clima arido, rendendolo un ambiente ideale per l’installazione di telescopi ad infrarossi. Questi telescopi richiedono condizioni di umidità estremamente basse per garantire la massima precisione nelle osservazioni scientifiche.
Ventisei anni di costruzione, il monte Cerro Chajnantor è sacro e il primo mattone ha richiesto una cerimonia particolare
Il 30 aprile 2024 si è inaugurato ufficialmente l’apertura dell’osservatorio, ovvero il completamento della sua costruzione, nei prossimi anni potrebbero essere integrate nuove tecnologie o pensati nuovi sviluppi. I ricercatori dell’Università hanno raccontato le fasi di costruzione e progettazioni di questi anni non semplici, chi ha lavorato nella sua realizzazione ha dovuto sopportare altitudine e clima non semplici.
A guidare la costruzione dell’osservatorio astronomico Tao, Yuzuru Yoshii che ha raccontato l’inizio della costruzione e questi ventisei anni scientifici. “Sto cercando di chiarire i misteri dell’universo, come l’energia oscura e le prime stelle primordiali. Per questo, è necessario vedere il cielo in un modo che solo TAO rende possibile. La costruzione della cima del Cerro Chajnantor è stata una sfida incredibile, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche politico.
Ho collaborato con le popolazioni indigene per garantire che i loro diritti e le loro opinioni fossero presi in considerazione, con il governo cileno per ottenere il permesso, con le università locali per la collaborazione tecnica e anche il Ministero della Sanità cileno per garantire che le persone possano lavorare a quell’altitudine in modo sicuro. Grazie a tutti i soggetti coinvolti, la ricerca che ho sempre sognato potrà presto diventare realtà e non potrei essere più felice“.
Un osservatorio per studiare il materiale primordiale delle galassie e quanto è grande l’universo
L’Osservatorio Tao è stato istituito con l’obiettivo di investigare l’interno delle galassie attraverso l’impiego di strumenti avanzati ad infrarossi, tra cui spicca il telescopio denominato Swims. Questo strumento rivoluzionario può offrire agli scienziati un’opportunità senza precedenti per comprendere le origini dell’universo, analizzando polveri e gas primordiali la cui collisione potrebbe aver dato vita al cosmo stesso.
Inoltre, l’osservatorio si concentra sullo studio degli esopianeti, pianeti situati al di fuori del nostro sistema solare e che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro sole. Questo campo di ricerca è noto come “catalogo dei pianeti extrasolari confermati”, e costituisce un’indagine approfondita su quanto lontano possiamo spingerci al di là dei confini del nostro sistema solare, basandoci esclusivamente su osservazioni astronomiche e teorie scientifiche, che poi devono essere validate o confutate attraverso ulteriori test ed esperimenti.