Omicidio Chiara Gualzetti: chiesta nuova perizia psichiatrica

By Redazione

Chiara Gualzetti è stata uccisa a coltellate da un coetaneo con cui aveva un appuntamento che avrebbe dovuto essere romantico.

Il 16enne ha sempre riferito di averla uccisa perché “delle voci mi hanno detto di farlo”, e i difensori del giovane premono sulla incapacità di intendere e di volere.

Ma Silvio (nome di fantasia), che il papà di Chiara conosceva bene, “non aveva demoni”, come ha riferito più volte il papà di Chiara ai giornalisti, e secondo il quale era perfettamente capace di intendere al momento dell’omicidio.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

La capacità di intendere del giovane è ora oggetto di controversia

Si è reso ora necessario un rinvio di udienza, perché le perizie psichiatriche depositate nei mesi precedenti hanno restituito conclusioni tra loro non sovrapponibili e a tratti contraddittorie, come riportato da Il resto del Carlino.

Talmente contraddittorie che ora il giudice vuole vederci più chiaro.

I disturbi di personalità hanno inciso sulla capacità di intendere e di volere dell’assassino oppure no?

Si tratta di un lavoro lungo e meticoloso, e per questo si è reso necessario un rinvio di udienza al prossimo 3 maggio.

Il processo

Dopo la prima udienza con rito abbreviato, sono state queste le conclusioni cui si è arrivati.

Presente la madre del 16enne imputato, che è arrivata insieme a due uomini, probabilmente dei parenti, che hanno fatto capannello attorno a lei senza dare ai giornalisti la possibilità di chiedere il rilascio di dichiarazioni. Coperta dal bavero della giacca e occhiali da sole a oscurarle il volto.

Il killer rischia fino a 24 anni di carcere, non essendo per lui prevista la pena dell’ergastolo poiché minorenne.

Lascia un commento