Sembrava un normale pomeriggio tranquillo in compagnia della moglie, erano andati a passeggiare per la campagna, e invece si è trasformato in un incubo.
Avrebbero dovuto trovare riparo e refrigerio dalla calura estiva di città, lì nei prati di campagna, invece Pietro Antonio Brevi è stato punto da un’ape e qualcosa è andato per il verso storto.
Inizia ad accusare difficoltà respiratoria, poi la morte: shock anafilattico.
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Vani i tentativi della moglie di salvarlo
A nulla sono serviti i tentativi della moglie di soccorrerlo. La donna, che conosceva l’allergia del marito, ha perciò tentato in tutti i modi di togliergli il pungiglione e rianimarlo.
Ma Pietro è diventato cianotico in volto, e anche sulla lingua. La donna ha così chiamato la centrale operativa di Areu, facendosi spiegare le manovre di primo soccorso ed il massaggio cardiaco, per provare a tenerlo in vita, ma tutto è stato vano.
Purtroppo Pietro è morto soffocato. Lascia la figlia Paola, la nipote Elisa, i suoi fratelli e le sorelle. La salma è stata già riconsegnata ai famigliari. I funerali saranno celebrati sabato mattina alle 9:30 nella parrocchiale di Castelli Calepio.
Lo shock anafilattico: l’uomo soffriva di allergia alle punture di insetti
Purtroppo l’uomo soffriva di una fortissima allergia alle punture di insetti, manifestatasi già in passato. Lo shock anafilattico è una reazione allergica molto grave che si manifesta in maniera repentina e porta velocemente alla morte, se non prontamente trattata (spesso la cura d’elezione è la penna adrenalinica, che chiunque soffra di fortissime allergie dovrebbe sempre avere con sè).
Lo shock anafilattico interessa il sistema respiratorio, circolatorio e gastrointestinale. L’adrenalina deve essere somministrata per via endovenosa, e contrasta velocemente la forte reazione allergica. Solitamente, la morte per soffocamento sopraggiunge perché le mucose della bocca o della gola gonfiano a dismisura ostruendo il passaggio dell’aria e portando dunque a un’ipossia.