Muore a 40 anni per l’asportazione di un neo

By Redazione

Un medico chirurgo bresciano, Paolo Oneda, sarร  processato a breve per omicidio volontario nell’ambito di una inchiesta per la morte di Roberta Repetto, 40enne deceduta poco dopo l’aspotazione di un melanoma con pratiche alternative in un centro oliistico.

Il processo

Ha scelto il rito abbreviato nel processo previsto per il 28 giugno Paolo Oneda, e ora insieme alla moglie Paola Dora, psicologa nello steso centro olistico, chiede di essere interrogato.

Oneda e Dora hanno chiesto di essere interrogati. Indagato anche un terzo dottore, Alessandro Bendinelli, difeso dallโ€™avvocato Alessandro Vaccaro, che invece ha deciso di non sottoporsi ad interrogatorio avvalendosi della facoltร  di non rispondere.

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L’uomo รจ indagato per circonvenzione di incapace.

Per la procura i due medici “abusando delle condizioni di inferioritร  psichica della vittima, lโ€™avrebbero indotta a elargire 120mila euro, in parte a favore di Anidra e in parte di Cuzzolin”, cosรฌ come riportato da Il Giorno.

La ricostruzione

Stando a quanto ricostruito dal pm Gabriella Dotto, la 40enne venne operata su un tavolo da cucina in un agriturismo di Anidra, proprio da Oneda, in presenza della compagna Dora e senza anestesia.

Nessun esame istologico venne effettuato sul neo sospetto: si trattava di un melanoma.

La donna era malata di cancro da due anni, ma nel centro olistico venne indotta a curarsi con la meditazione, tisane e bagni nel fiume.

Nel 2018, sopraggiunse la morte, poichรฉ logicamente le metastasi si erano oramai diffuse in tutto il corpo.

Ora Oneda sostiene che il neo venne asportato quando ormai si era quasi staccato, e che a indurlo a non fare l’esame istologico fu Roberta Repetto a scegliere di non effettuare l’esame. A Oneda รจ contestato anche il reato di violenza sessuale.

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