Soffrirebbe di un disturbo bipolare conclamato Filippo Ferlazzo, l’uomo che ha ucciso l’ambulante nigeriano a Civitanova Marche.
Viveva lì con la compagna, e si erano trasferiti da poco: aveva iniziato a lavorare come operaio nella fonderia Steve Stampi con un contratto a tempo determinato.
Ora, è stata chiesta la perizia psichiatrica dal suo legale: l’uomo aveva subìto un TSO ed era stato dichiarato incapace dal Tribunale di Salerno, che aveva nominato come tutore la madre Ursula.
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In tal proposito, l’avvocato della famiglia di Alika ha puntato il dito su chi avrebbe dovuto sorvegliarlo: “Se il giudice aveva nominato un tutore, cosa ha fatto il tutore per evitare che avvenisse questa tragedia?”. Una domanda più che legittima.
Ora Ferlazzo dovrà presentarsi davanti a un giudice, che deciderà come e se convalidare il fermo.
L’invalidità al 100%
Filippo Ferlazzo è invalido al 100% e ora la madre si dice in apprensione: “Sono preoccupata anche per lui” e teme che in carcere possa subìre ritorsioni o compiere gesti estremi.
La fidanzata dell’uomo, Elena, ha detto ai microfoni del TG1 che non era presente al momento dell’omicidio: “Mi sono allontanata è successo tutto in pochi minuti. Quando Filippo è tornato indietro era sporco di sangue. Pregavo per quell’uomo”.
Nel frattempo la comunità di Civitanova Marche si stringe a cerchio attorno alla famiglia di Alika, straziata dal dolore. Tanti i gesti di solidarietà, tra cui anche quello . dell’imprenditore civitanovese Germano Ercoli, titolare del calzaturificio Eurosuole, che donerà alla famiglia 10mila euro.
Disturbo bipolare o disturbo esplosivo intermittente?
Il professor Claudio Mencacci, direttore emerito del Dipartimento di Neuroscienze all’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, ha invero chiarito al Corriere della Sera che per Ferlazzo, più che parlare di disturbo bipolare, dovrebbe parlarsi invece più correttamente di un disturbo esplosivo intermittente”, che provoca attacchi di ira e forte aggressività che seguono un pattern ben specifico: “Sono incontrollati, non motivati o totalmente sproporzionati rispetto alla causa scatenante (che può essere un evento minimo o inesistente), di breve durata (massimo 30 minuti). Inoltre sono ricorrenti e imprevedibili, contraddistinti però da una violenza premeditata. Comportamenti del genere fanno parte dei “disturbi dirompenti degli impulsi e della condotta”. In pratica parliamo di soggetti che non sanno controllare la propria rabbia”