Quattro candidati per le elezioni regionali in Lombardia 2023.
Il centro destra converge su Fontana ma perde Moratti, che corre da sola, sostenuta dal Terzo Polo; Majorino si candida dal suo scranno sicuro al Parlamento Europeo e, infine, Mara Ghidorzi con Unione Popolare di De Magistris.
Elezioni regionali in Lombardia 2023: il centro destra con Fontana.
Tutto il centro destra a sostegno di Attilio Fontana, presidente uscente, che tenta il bis. I partiti della coalizione non hanno seguito Letizia Moratti nel suo gesto di ribellione. Anche se, in verità, qualcosa che non torni c’è. Moratti, infatti, era entrata nella giunta Fontana in sostituzione dell’assessore alla Sanità Guido Gallera e incassando, anche, l’incarico di vicepresidente della Regione Lombardia. Entrambi in quota Forza Italia: sia l’assessore uscente dell’epoca e sia la sostituta. Gallera, come Fontana del resto, non aveva certo brillato durante l’emergenza Covid e si era resa necessaria una dose di sano pragmatismo, caratteristica ascritta a Letizia Moratti che, pare, ne porti una buona dose nei propri geni.
Lo strappo con Moratti.
Peccato che Moratti avesse accettato l’incarico – non proprio una passeggiata di salute, all’epoca – in cambio della candidatura unitaria alle elezioni regionali in Lombardia 2023, ancora lontane all’atto dell’intesa. Quando, al momento di chiudere i giochi, si è vista messa da parte a favore dell’uscente Attilio Fontana, Moratti se ne è andata per tentare la scalata al Pirellone in autonomia. E anche per rovinare la festa, inevitabilmente secondo alcuni, alla coalizione “matrigna”.
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Sei simboli per Fontana alle elezioni regionali in Lombardia 2023.
Fatto sta che tutta la coalizione di centro destra si è dichiarata unitamente a sostegno della candidatura di Attilio Fontana. Oltre ai partiti che compongono la coalizione di governo – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia e Noi Moderati – Fontana può contare sulla propria lista civica e sull’ex Dc (Unione di centro – Verde è popolare).
Alleati sì, ma con obiettivi comuni solo nella vittoria: voglia di riscatto in FdI, che viene da un magro 3,6% alle regionali lombarde del 2018 e che oggi vuole i numeri per mettere le mani sugli assessorati più “pesanti”, sanità in testa. Anche la Lega deve recuperare quote e, per farlo, ha candidato l’ex forzista Alan Rizzi, assessore alla Casa nella giunta Fontana. Con questa mossa, Salvini tenta il colpaccio ai danni dell’alleata Forza Italia che, infatti, è candidata ad arrivare terza. Insomma, redde rationem a parte, le forze di centro destra sembrano lavorare unite in Lombardia e nel Lazio. Quanto fastidio possa dare la “rivolta” di Letizia Moratti, si vedrà dopo il voto del 12 e 13 febbraio.
Con Letizia Moratti, Terzo Polo e Lista Civica.
Dal canto suo, Letizia Moratti ha incassato il supporto e il sostegno del Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, oltre ad una propria lista civica. Peccato, però, che gli elettori centristi, con il cuore a sinistra, non abbiano proprio completamente compreso la scelta di puntare su Moratti, sponsorizzata da sempre dal centro destra, a scapito di Carlo Cottarelli. L’economista, infatti, aveva ritirato la propria candidatura dalla corsa appena appreso che Terzo Polo e PD non avrebbero affrontato le elezioni lombarde da alleati.
Lista Moratti: ex dalla Lega e dal PD in corsa a Milano
Quanto a Moratti, bisognerà vedere in che misura sarà in grado di catturare per sé i voti degli ex alleati. Ci prova candidando vecchie conoscenze di stampo leghista, nonostante abbia incassato un formale due di picche dal Comitato Nord di Umberto Bossi.
In lista con Moratti si trovano l’ormai ex leghista Davide Boni e alcuni consiglieri espulsi dalla Lega dopo aver formato un nuovo gruppo in Regione e che si erano offerti a Moratti dopo la loro esclusione dalle liste da parte del centro destra. La capolista per il Terzo Polo è la renziana Lisa Noja, in compagnia, tra l’altro del consigliere comunale, ex PD, Carmine Pacente.
PD e M5S: uniti, ma solo per le elezioni regionali in Lombardia 2023.
E si arriva al centro sinistra, che stavolta corre insieme ai 5 Stelle ma, appunto, senza il Terzo Polo. Totale incompatibilità tra la forza di Conte e quella di Calenda e Renzi. Peccato che, in Lombardia, i numeri dei pentastellati non siano mai stati particolarmente brillanti. Comunque, alla fine, il centro sinistra è riuscito a convergere sulla figura dell’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino.
Con Majorino anche la lista civica di Fabrizio Pregliasco
La coalizione pro Majorino, annovera, oltre al Pd e al M5s, anche l’alleanza VerdiSinistra e Reti Civiche e, infine, una lista civica guidata dal direttore dell’Irccs Galeazzi, Fabrizio Pregliasco. Per i Dem, il successo delle liste è affidato ai consiglieri uscenti Pietro Bussolati, Paola Bocci, Carlo Borghetti e Carmela Rozza. I pentastellati, invece, puntano sul capogruppo uscente Nicola Di Marco e sul consigliere Gregorio Mammì, oltre alla new entry Federica Casalino, ex candidata sindaco a Melzo.
Mara Ghidorzi, corsa solitaria con Unione Popolare e candidati di sinistra.
Per quanto riguarda la candidata presidente nelle elezioni regionali in Lombardia 2023 Mara Ghidorzi, sostenuta dalla lista Unione Popolare – il movimento dell’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris – la sfida è quella di raccogliere consenso nella regione “più ricca d’Italia – ha dichiarato Ghidorzi – dove però sono anche più ampie le diseguaglianze in termini di reddito, opportunità e qualità della vita”. A sostegno di Ghidorzi, in lista anche candidati di Rifondazione Comunista, Dema e Potere al Popolo.
Appuntamento, quindi, il 12 e 13 Febbraio prossimo, per vedere chi la spunterà tra tutti nella corsa alla presidenza in queste elezioni regionali in Lombardia 2023 e, soprattutto, per toccare con mano quali saranno le conseguenze del voto lombardo, anche alla luce di quello che accadrà, contemporaneamente, nel Lazio.