Elezioni in Francia: si potrebbe giungere ad un nuovo esecutivo alla fine del mese
Le elezioni francesi con l’alleanza che ha fatto rivincere e vincere la coalizione di sinistra non porta ad un esecutivo stabile. Emmanuel Macron ha chiesto al Primo Ministro, Gabriel Attal, di non dimettersi come ha richiesto. I tempi per formare il nuovo esecutivo e il nuovo presidente saranno lunghi, i francesi e gli europei dovranno aspettare a fine luglio, nei giorni delle Olimpiadi in Francia: che inizieranno il 26 luglio e finiranno l’11 agosto. Scelte che non si inoltreranno, secondo le previsioni del momento, oltre al 5 agosto, alla fine del mese si arriverà ad un nuovo governo.
Elezioni francesi e scenario europeo: la nascita dei Patrioti per l’Europa
A livello europeo, queste elezioni francesi sono seguite per disegnare i futuri equilibri continentali. I partiti sovranisti si sono riuniti nel nuovo gruppo i Patrioti per l’Europa. Si puntava sul successo di secondo turno nelle elezioni di Le Pen. Questa coalizione che include partiti come Rassemblement National in Francia, Fidesz in Ungheria, Lega in Italia, e altri, ha il dichiarato obiettivo di di difendere l’identità nazionale, la sovranità e la libertà degli Stati membri, i Patrioti mirano a riorientare le politiche europee per meglio servire i loro popoli.
Seggi ottenuti con le elezioni nel secondo turno e personaggi politici che emergono
Nel secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia, l’affluenza è stata del 66,7%, in aumento rispetto al primo turno (65%) e il livello più alto dal 1997. Il Nuovo Fronte Popolare, un’alleanza di sinistra, ha conquistato 182 seggi su 577 nell’Assemblea Nazionale. Ensemble, il partito centrista di Emmanuel Macron, ha ottenuto 168 seggi, mentre il Rassemblement National di Marine Le Pen, alleato con una parte dei Republicains, ha ottenuto 143 seggi.
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All’interno del Fronte Popolare, La France Insoumise di Mélenchon ha 74 seggi, il Partito Socialista 59, gli Ecologisti 28, il Partito Comunista 9, e Generation 5.
Emmanuel Macron non ha perso né vinto completamente, e dovrà affrontare una difficile coabitazione con i Républicains e parte della sinistra. Gabriel Attal, il giovane primo ministro, ha mantenuto un approccio aperto verso una coalizione del “campo repubblicano”. Marine Le Pen ha perso terreno, avendo sbagliato diverse mosse politiche. Jean-Luc Mélenchon ha rivendicato una vittoria parziale, ma ha perso peso nella coalizione della sinistra. Marine Tondelier degli Ecologisti emerge come nuova figura di spicco, grazie al suo approccio pragmatico e aperto alle alleanze.
Che cosa accadrà in Francia, raccontiamo la possibilità di coabitazione
Una particolarità della forma di governo della Francia è la coabitazione. Che cos’è? E quali soggetti coinvolge? La coabitazione è una situazione in cui il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro appartengono a schieramenti politici opposti. In questo contesto, il potere esecutivo viene condiviso tra due figure con visioni politiche diverse, portando a una governance basata sul compromesso. In Francia, questa condizione è stata sperimentata tre volte nella Quinta Repubblica: tra il 1986 e il 1988, tra il 1993 e il 1995, e tra il 1997 e il 2002.
La coabitazione è uno scenario possibile in Francia quando il Presidente e il Primo Ministro appartengono a partiti opposti. Se il Nuovo Fronte Popolare ottenesse la nomina del Primo Ministro, ci sarebbe coabitazione. Questo implica che Macron dovrà lavorare con un governo di un diverso orientamento politico. Sebbene la coabitazione non conduca necessariamente a uno stallo politico, potrebbe comunque portare a una complessa dinamica di compromessi e contrapposizioni tra le diverse forze politiche.
Ecco gli altri scenari previsti.
Governo del Nuovo Fronte Popolare: essendo la forza con più seggi, potrebbe formare il governo, ma senza una maggioranza assoluta, rischierebbe mozioni di sfiducia, necessitando il supporto di alcuni deputati di Ensemble.
Governo di Macronisti + Repubblicani: un’alleanza con i Repubblicani potrebbe dare stabilità ai macronisti, ma sarebbe vulnerabile alle mozioni di censura del Nuovo Fronte Popolare e del Rassemblement National.
Coalizione larga alla tedesca: una grande coalizione con socialisti, macronisti e repubblicani potrebbe avere una maggioranza, ma è uno scenario improbabile data la riluttanza dei principali partiti.
Governo tecnico: un governo composto da esperti, senza un forte mandato politico, potrebbe gestire gli affari correnti, ma sarebbe anch’esso soggetto a mozioni di censura.
Crisi istituzionale: se nessuno degli scenari funziona, la Francia potrebbe entrare in una crisi, con Macron impossibilitato a sciogliere l’Assemblea per un anno.