La cattura
Si è arrestata ieri, mercoledì 22 di febbraio, la fuga di Michael Alessandrini, il 30enne ricercato per il presunto omicidio del 27enne Pierpaolo Panzeri a Pesaro. La polizia di Timisoara ha fermato Alessandrini nella città di Basov, Transilvania (Romania). Il presunto killer si dirigeva verso l’Ucraina a bordo di un treno. I colleghi italiani aveva avvisato gli agenti romeni dei movimenti del ragazzo. Il giovane era scappato con una vecchia Renault Clio dei genitori. Giunto a Trieste, aveva attraversato il confine per poi dileguarsi nei Paesi dell’Est. Rimasto senza benzina, aveva lasciato l’auto parcheggiata nei pressi di una stazione ferroviaria. Da lì i poliziotti sono risaliti alla sua posizione. Alessandrini è stato fermato per motivi amministrativi intanto che si attendeva il mandato di cattura internazionale, arrivato in tarda serata dall’Italia. Interrogato, l’uomo ha confessato il reato.
Chi è l’omicida? Un disabile o un ludopatico instabile?
Michael Alessandrini conosceva Pierpaolo Panzieri, di qualche ano più giovane, sin dall’infanzia. I due avevano giocato insieme a calcio in qualche squadra giovanile. Questa conoscenza potrebbe essere stata la leva che ha consentito ad Alessandrini di avvicinarsi a Panzeri per andare a casa sua a cena. Il giovane è disoccupato e affetto da ludopatia e da gravi problemi psicologici, tali forse da non indurlo a frenarsi prima di colpire con 13 fendenti il suo amico. Sul suo conto non hanno voluto rilasciare dichiarazioni i suoi familiari, che hanno affermato di provare “un dolore incommensurabile“.
Omicidio premeditato
Sul movente dell’omicidio c’è il massimo riserbo. Quello che si sa è che Alessandrini aveva preso le chiavi della macchina di famiglia e aveva sottratto cinquecento euro alla nonna prima di recarsi da Pierpaolo. Pertanto, l’ipotesi degli inquirenti è che avesse premeditato di fuggire. Non è chiaro quale fosse l‘intenzione del presunto omicida. Forse il 30enne voleva solo rubare qualcosa all’amico per poi scappare. Non si esclude che i ragazzi abbiano litigato e l’assassino abbia colpito la vittima portato da un raptus. Certo è che Alessandrini è scappato senza la refurtiva. Ha portato via soltanto il coltello con cui ha colpito Panzeri e il cellulare dell’amico, che aveva al momento dell’arresto. Un magro bottino per avere infranto il sogno del 27enne di girare il mondo armato di chitarra e tromba.
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