L’isola di Capri affronta un’improvvisa siccità, all’emergenza caldo si aggiunge anche il danno tecnico improvviso
Il gran caldo e la siccità mettono a rischio la vita delle persone, inclusi i turisti, che sono fondamentali per le entrate economiche e l’occupazione sia a livello locale che regionale, e contribuiscono a valorizzare le bellezze del territorio.
Le grandi città sono abituate ad affrontare i mesi estivi e le giornate con temperature elevate predisponendo punti di assistenza sanitaria e fornendo indicazioni ai turisti su come godere dei luoghi da visitare senza mettere a rischio la propria salute. Tuttavia, ciò che sta accadendo a Capri rappresenta un’emergenza legata al caldo estremo. Le temperature degli ultimi anni sono aumentate notevolmente e la siccità può colpire anche le isole. In particolare, a Capri la situazione è aggravata da un grave guasto idraulico.
Il sindaco ha chiesto ai porti di non permettere più la partenza di turisti, mentre per i residenti è stata dichiarata l’emergenza sanitaria. Di seguito, esamineremo nel dettaglio tutti questi sviluppi.
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Capri senz’acqua, che cosa sta succedendo?
Da questa mattina, Capri si trova senz’acqua a causa dello scoppio di una condotta a Castellamare di Stabia. Gori, gestore del servizio idrico napoletano, ha spiegato che sulla strada statale 145 si rotta la condotta addutrice DN600. Questo danno ha provocato l’interruzione del flusso idrico e quindi dell’approvigionamento dell’isola. Non è l’unica area rimasta senza acqua, ci sono anche frazioni e comuni isolati che subiscono le conseguenze di questo danno.
Capri è dove la siccità improvvisa sta creando più emergenza perché è anche zona di turismo. Arriva così l’ordinanza del sindaco, Paolo Falco, che chiede lo stop di arrivi per i turisti e anche di intervenire sulla popolazione dei residenti.
Bisogna garantire i servizi essenziali per migliaia di persone e assistere anziani, fragili e anche famiglie con bambini piccoli. Le compagnie si stanno occupando anche dei rimborsi e di offrire alternative ai turisti. A Capri è arrivata una grossa cisterna d’acqua per rispondere all’emergenza di oggi.
L’autobotte nella piazza centrale, residenti e turisti ospiti nell’isola non sono contenti
In Piazzale Europa, dalle 15, la società Gori ha creato una fornitura in emergenza di acqua potabile. I cittadini possono portare a casa bottiglie con acqua fresca grazie ad un’autobotte messa a disposizione. Non si sa fino a quando l’emergenza durerà, il Comune ha informati i residenti che ogni nucleo famigliare può prelevare fino ad un massimo di 25 litri.
Intanto, la Codacons ha dichiarato che tutti i turisti impossibilitati a raggiungere Capri a causa dell’emergenza idrica devono essere integralmente rimborsati delle spese sostenute. L’associazione è pronta a presentare ricorsi contro le società di trasporto e le strutture ricettive che negheranno i rimborsi. I traghetti in navigazione sono stati bloccati, impedendo a migliaia di turisti di usufruire delle prenotazioni fatte.
La Codacons sottolinea che il rimborso totale è un diritto dei turisti, e invita chi ha avuto problemi a contattarla via email. Intanto, ai microfoni dell’Ansa una dette tante voci dal territorio che ha manifestato preoccupazione per quanto sta accadendo però si riconosce anche un incidente isolato che però porta a riflettere sul valore idrico in estati sempre più torrenziali anche vicino all’acqua.
Il grande caldo colpisce anche gli animali da allevamento, mette a rischio l’agricoltura e i lavori all’aperto
Facendo un giro tra le notizie sull’emergenza caldo, si arriva in Puglia, dove si registrano danni negli allevamenti agricoli. Le alte temperature impongono l’uso di maggiori quantità di acqua e sistemi di refrigerazione per proteggere gli animali.
Nel frattempo, si aprono tavoli di discussione tra amministrazioni, lavoratori e rappresentanti per affrontare le condizioni ottimali di lavoro sotto il caldo intenso. È evidente che il settore agricolo sta affrontando notevoli difficoltà, poiché lavorare sotto il sole risulta problematico anche nelle ore mattutine o serali. Questa situazione si riflette in tutte le professioni che operano all’aperto, esposte a temperature elevate.