Dove si trova adesso Gaemi, il ciclone che ha colpito una petroliera nelle Filippine
Il ciclone Gaemi ha recentemente raggiunto il distretto cinese di Kemencun, una zona costiera non lontana da Taiwan. Anche questa zona asiatica è spesso soggetta a cicloni e tempeste che possono causare inondazioni improvvise e gravi danni, come sta avvenendo attualmente nelle Filippine. I cicloni, inoltre, non perdono subito la loro forza e tendono a spostarsi, creando nuove aree di rischio.
Stavolta, il tifone Gaemi ha colpito una petroliera battente bandiera filippina. L’incidente è avvenuto nelle prime ore di oggi, dopo che erano già stati registrati danni in diverse città a causa dei forti venti con violente raffiche accompagnate da piogge abbondanti. La nave di trasporto per il carburante industriale si è rovesciata a 3,5 miglia nautiche al largo di Limay, nella provincia di Bataan, conteneva 1,4 milioni di litri di carburante industriale. Parte del petrolio si sta riversando in mare, ma le condizioni meteorologiche avverse impediscono qualsiasi intervento di soccorso.
Soccorsi difficili: un disperso, diciassette persone salve, nulla da fare per il petrolio che fuoriesce
La petroliera, denominata MT Terra Nova, era diretta a Iloilo. Il Segretario ai Trasporti, Jaime Bautista, ha riferito che la petroliera ha iniziato ad affondare cinque minuti dopo l’invio del SOS. Diciassette membri dell’equipaggio sono stati salvati, mentre uno risulta disperso. Nonostante l’impossibilità di intervenire immediatamente per contenere la fuoriuscita di petrolio, le operazioni di salvataggio delle persone sono proseguite. La Guardia Costiera Filippina (PCG) e compagnie di navigazione private stanno collaborando nelle operazioni di ricerca del membro dell’equipaggio ancora disperso.
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1,4 milioni di litri di petrolio corrispondono a 1.494 tonnellate di carburante industriale. La fuoriuscita di questo materiale inquinante è aggravata dal movimento dell’imbarcazione dovuto alle forti correnti marine che spingono verso est e nord-est. Intervenire in questa situazione è estremamente complicato, e i danni stimati sono notevoli. La baia di Manila, dove si è verificato l’incidente, è preziosa per il suo ecosistema e, in particolare, per la fauna marina. Quest’ultima è fondamentale non solo per la biodiversità, ma anche per le attività di pesca e turismo della regione. Le città costiere, dipendenti da queste risorse, rischiano un collasso economico.
Aperta un’inchiesta sulla petroliera Terra Nova
Solo pochi giorni fa, in questa stessa zona, era stato lanciato un allarme tsunami a causa di un terremoto. Oltre a essere soggetta a forti mulinelli marini, questa area è anche ricca di eventi sismici, rendendola una delle regioni più pericolose del mondo dal punto di vista geologico.
Le autorità locali stanno indagando sulle cause dell’affondamento della Terra Nova. Nel frattempo, squadre di soccorso specializzate stanno cercando di contenere la chiazza di petrolio, visibile anche dai voli aerei. La domanda cruciale è se si riuscirà a minimizzare il danno ambientale previsto. La risposta dipende in gran parte dalla rapidità dell’intervento, ma anche dalle condizioni meteorologiche, che potrebbero peggiorare ulteriormente.
I danni del tornado oltre la Baia di Manila
E quando eventi meteorologici così potenti soffiano su terra si contano i danni causati tra le città, fotografie e video mostrano persone che camminano sul fango, case distrutte e migliaia di sfollati. Il tifone Gaemi ha colpito il nord delle Filippine e Manila, causando inondazioni e frane mortali. Dodici persone sono morte e decine di migliaia sono state evacuate.
A sud di Manila, una donna incinta e tre bambini sono stati uccisi da frane, mentre altre hanno bloccato strade nella provincia di Benguet. Gli enti pubblici e le scuole sono stati chiusi, e oltre 70 voli sono stati cancellati. Il tifone ha intensificato le piogge monsoniche, portando 200 mm di pioggia in 24 ore. Si prevede che Gaemi si rafforzi ulteriormente, dirigendosi verso Taiwan e la provincia cinese di Fujian, le mappe online già segnalano la presenza del tifone in questa zona.