Nonostante il miliardo speso, la Senna continua a preoccupare. Nonostante il via libera, gli italiani evitano l’allenamento nelle sue acque. Stefano Rubaudo spiega il motivo di questa presa di posizione.
La Senna è “ok”
Dopo molti giorni di dubbi e preoccupazione, è arrivato il via libera alle prove nella Senna, ma gli italiano hanno deciso che non si alleneranno nel fiume. Gli sportivi coinvolti sono Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri.
A deciderlo è stato il capitano delle acque libere, Stefano Rubaudo, che ha testato il fiume e ha detto di aver percorso mezzo giro. Nonostante alcune atleti si siano lamentati di aver sentito cattivi odori durante la loro performance fisica, Rubaudo ha dichiarato che l’acqua non ha odore né sapore, ma ha solo un piccolo problema: le correnti sono molto forti.
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“Ci fidiamo degli organizzatori e delle professionalità medico-scientifiche deputate ai controlli della Senna, ma preferiamo evitare rischi di contaminazioni di qualsiasi genere provando il campo gara – ha detto anche il tecnico Fabrizio Antonelli – Abbiamo svolto allenamenti specifici per nuotare pro e controcorrente e abbiamo studiato nel dettaglio il campo gara. Siamo pronti ad affrontare avversari e difficoltà ambientali“.
Le prove nella Senna sono state aperte da quattro ragazzi junior della Francia che hanno fatto da apripista, subito dopo si sono aggiunti alcuni atleti per i primi allenamenti, ma molti hanno deciso di non farlo, come i nostri azzurri. Resta comunque confermato il programma delle gare, si comincia domani con la 10 km femminile e venerdì quella maschile.
Le analisi parlano chiaro
Che la Senna sia balneabile è sancito da un’autorizzazione dopo l’esito delle analisi del laboratorio. Queste risultano “conformi“. È ciò che sancisce il comunicato degli organizzatori di Parigi 2024, ribadendo l’orario dell’allenamento dalle 7:30 alle 9:30. E se le ultime analisi risultassero inappropriate, allora il Comitato organizzatore ha previsto un piano B per far disputare la competizione nel bacino di Vaires-sur-Marne, sito non lontano da Parigi sulla Marna, dove adesso gareggiano le canoe.
Nonostante i continui controlli, la questione Senna resta davvero gestita in modo confuso.