Zanzare, non solo punture e prurito ma anche febbre e nuove malattie
Si stanno cercando nuove strade meno chimiche e più incisive per diminuire il numero di zanzare, rendendole meno prolifiche tanto nelle città italiane quanto all’estero. Controllando i dati dell’OMS, si nota che non si tratta più soltanto del fastidio provocato da bolle rosse, prurito, ronzio e possibili allergie. Le malattie trasmesse dalle zanzare sono in aumento a causa dei viaggi internazionali.
In Italia, da tempo si registrano casi di Dengue, Zika, Chikungunya e febbre del Nilo. È quindi cruciale sviluppare nuove strategie per il controllo dell’insetto, che potrebbero essere applicate anche ad altri insetti. In particolare, in Italia stanno crescendo i casi di Oropouche, una malattia causata da un virus trasmesso non solo dalle zanzare, ma anche da insetti simili a moscerini.
Le nuove strategie alternative ai pesticidi, che sono nocivi per l’ambiente e la qualità dell’aria, potrebbero essere utili anche contro specie invasive di insetti. Questo è un pericolo di cui si parla poco, ma che è spesso ipotizzato in relazione ai cambiamenti climatici. In Italia, si osservano infatti l’aumento delle temperature, periodi più intensi di siccità e piogge torrenziali in alcune aree, che aumentano i livelli di umidità e favoriscono la proliferazione degli insetti. Queste nuove metodologie sono quindi fondamentali per affrontare le sfide poste da un ambiente in evoluzione e dalla diffusione internazionale delle malattie trasmesse dagli insetti.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Rendere le zanzare più deboli con la genetica: chi ci sta provando e come
I ricercatori del Virginia Tech stanno sperimentando un approccio innovativo per controllare le popolazioni di zanzare tramite modifiche genetiche. Il loro studio, pubblicato su “Communications Biology”, si è concentrato sull’incompatibilità genetica tra la zanzara Ae. aegypti, vettore di malattie come Zika e dengue, e la sua specie gemella Ae. mascarensis. Incrociando queste due specie e poi reincrociando la prole con un genitore, hanno osservato che circa il 10% della progenie diventa intersessuale e non è in grado di riprodursi. Queste zanzare intersessuali mostrano anomalie nei percorsi di determinazione del sesso, esprimendo geni sia maschili che femminili, risultando in tratti fisici misti.
Grazie a questa scoperta, i ricercatori sperano di sviluppare strategie per creare popolazioni di zanzare composte esclusivamente da maschi, eliminando così le femmine, che sono le principali responsabili della trasmissione delle malattie. La ricerca potrebbe inoltre individuare geni che influenzano il comportamento delle zanzare femmine, contribuendo a futuri metodi di controllo dei vettori. Questo approccio genetico rappresenta un’alternativa ecologica agli insetticidi, la cui efficacia sta diminuendo e che sono dannosi per l’ambiente. Se applicata con successo, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per altre specie di insetti, offrendo un nuovo strumento per il controllo delle malattie trasmesse dagli insetti.
In passato, questa strada è stata già percorsa: il Covid ha dato l’accelerata sull’uso della genetica anche contro le zanzare
L’utilizzo di pesticidi in città per contrastare le zanzare non risolve il problema e genera seri rischi per la salute umana e la conservazione degli insetti impollinatori. Secondo il WWF e altri scienziati, i pesticidi minacciano la biodiversità e l’ecosistema urbano, richiedendo alternative ecologiche e prevenzione efficace. Questo monito è stato preso da tempo da ricercatori e scienziati, anche biomedici per contrastare il crescere delle zanzare in città. La strada genetica è stata già percorsa, ecco da chi.
Prima della Virginia Tech, aziende come Oxitec hanno sperimentato la genetica per controllare le zanzare, creando zanzare Aedes aegypti modificate che impediscono la sopravvivenza delle femmine. Il periodo del Covid-19 ha accelerato l’uso della genetica per controllare specie invasive di insetti, poiché la pandemia ha evidenziato l’importanza di prevenire la diffusione di malattie. La genetica, combinata con la microbiologia, offre nuove speranze per ridurre le popolazioni di zanzare e limitare la trasmissione di virus e parassiti, rivoluzionando il controllo dei vettori in un contesto di cambiamenti climatici e inefficacia degli insetticidi.