Caldo e estate mettono a rischio la sanità: ecco la nostra sintesi e introduzione
Il 21 luglio 2024 è stata la giornata più calda mai registrata nella storia, secondo il Servizio per i Cambiamenti Climatici della rete europea. Questa ondata di calore estremo rappresenta solo uno dei numerosi fattori che stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario. Oltre alle temperature roventi, si osserva un preoccupante aumento dei casi di Covid-19 e la diffusione di altre malattie, come influenze e febbri trasmesse dalle zanzare e provenienti dall’estero.
Tra queste, il virus West Nile ha già registrato sette casi fino al 24 luglio, mentre il virus oropouche è un’altra minaccia in crescita. Inoltre, le alte temperature possono esacerbare diverse condizioni patologiche, provocando congestioni, problemi legati ai rapidi cambiamenti di temperatura, e ustioni accidentali.
Le notizie estive sulla sanità sono dominate anche dalle difficoltà legate alla gestione delle liste d’attesa, con un decreto legge che cerca di affrontare il problema. I medici di base, in tutto ciò, hanno bisogno di ferie, riposo e stacco ma per loro è una difficoltà allontanarsi quanto per i pazienti che proprio in estate vedono gli studi affollarsi. Malessere anche tra gli infermieri, il problema dello stress da sovraccarico lavoro viene affrontato però, ormai, da molti anni.
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Politica e sanità: parliamo del DL Lista d’attesa approvato alla Camera. Cosa ne pensa Altroconsumo?
La Camera ha dato il via libera al decreto sulle liste d’attesa, approvato con 171 sì e 122 no, rendendolo legge. Il decreto istituisce presso Agenas una piattaforma nazionale per monitorare i tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, facilitando l’accesso ai servizi attraverso centri accreditati. Le visite diagnostiche e specialistiche saranno disponibili anche nei weekend e con fasce orarie ampliate. È previsto un Cup unico regionale e l’abolizione del tetto di spesa per le assunzioni di personale sanitario dal 2025. Inoltre, le prestazioni aggiuntive dei professionisti sanitari saranno tassate al 15%.
La Premier Giorgia Meloni ha elogiato il decreto, sottolineando l’impegno del governo per una sanità più efficiente. Ha affermato che il monitoraggio nazionale e l’integrazione delle strutture pubbliche e private garantiranno l’accesso alle prestazioni, eliminando il tetto di spesa per le assunzioni e detassando le prestazioni aggiuntive.
Tuttavia, Altroconsumo ha espresso disappunto, affermando che il decreto non risolve il problema cronico delle liste d’attesa, spesso dovuto alla mancanza di risorse. L’associazione sottolinea la necessità di una soluzione strutturale e di adeguate risorse nella prossima legge di Bilancio per garantire il diritto alla salute dei cittadini. L’inchiesta di Altroconsumo ha evidenziato come i tempi d’attesa spingano spesso i cittadini a rivolgersi al settore privato o a rinunciare alle cure, mettendo in luce la gravità del problema.
I medici di base possono permettersi di andare in vacanza? Perché si torna a parlare sempre di burnout estivo nella sanità?
La stagione estiva riaccende il dibattito sul burnout nella sanità, con particolare attenzione ai medici di base. Durante i mesi estivi, le ferie del personale medico creano significativi disservizi, aumentando la pressione sui medici rimasti operativi e causando disagi ai pazienti. La carenza di sostituti e l’aumento della domanda di prestazioni sanitarie rendono il periodo estivo particolarmente critico, sollevando importanti questioni sulla sostenibilità del sistema sanitario e sul benessere dei professionisti del settore.
Ansa ci racconta che le sostituzioni estive rappresentano un grande problema per i medici di famiglia, che devono organizzarsi autonomamente nella ricerca di un collega rimpiazzante, sostenendo anche le spese. Il riposo psicofisico previsto dal contratto è a carico del medico stesso, che deve trovare e pagare il sostituto. La dottoressa Cristina Patrizi, dell’Ordine dei Medici di Roma, spiega che la carenza di medici rende la situazione insostenibile, con sostituti spesso difficili da reperire. Inoltre, il carico di lavoro estivo non diminuisce, complicato da un aumento di influenze e Covid.
Nel contesto sanitario più ampio, emergono proteste e agitazioni come lo sciopero del Brotzu di Cagliari e le denunce degli infermieri del Veneto e dell’Asl Toscana Sud Est. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, denuncia la mancanza di infermieri, aggravata dalle ferie estive. Le direzioni sanitarie sono costrette a tagliare posti letto e accorpare reparti, mentre il sindacato chiede 453 milioni di euro in risorse aggiuntive per affrontare la crisi.