Tensioni per le Falkland quarant’anni dopo: dalla storia al presente
Le nuove tensioni nelle Isole Falkland sono riemerse, con la Gran Bretagna subito in allerta dopo il potenziamento navale e aereo dell’Argentina. Prima di entrare nel merito di questo argomento, conosciamo da vicino l’arcipelago nel sud dell’Atlantico che l’Argentina rivendica da sempre.
Le Isole Falkland, chiamate anche Malvine in spagnolo, sono un territorio d’oltremare del Regno Unito, con il capoluogo a Stanley. Questo arcipelago atlantico è rivendicato dall’Argentina, infatti lo considera parte del proprio territorio nazionale. Nel 1982, si arrivò al conflitto, la famosa Guerra delle Falkland che scoppiò quando la dittatura militare argentina occupò l’arcipelago. Il Regno Unito, con potenza aerea e navale più forte, riuscì a riconquistarlo. Le isole sono caratterizzate da un clima subartico e una geografia montuosa-collinare con coste articolate. La popolazione locale è in prevalenza britannica e l’economia si basa principalmente sulla pesca e il turismo.
Che cosa sta succedendo adesso sotto la presidenza di Javer Milei?
Il contrammiraglio Carlos Maria Allievi ha annunciato il 14 giugno che la Marina argentina sta valutando l’acquisizione di piattaforme di atterraggio e navi d’assalto anfibie, oltre a un accordo con la Danimarca per aerei da combattimento F-16. Questo rafforzamento militare preoccupa la Gran Bretagna, che vede una minaccia per le Falkland, come riportato dal Telegraph. La ministra degli Esteri argentina, Diana Mondino, ha sollevato la questione dell’occupazione britannica delle isole Malvinas/Falkland in una sessione dell’ONU, chiedendo negoziati bilaterali per risolvere la disputa.
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Il presidente Javier Milei ha ribadito la determinazione dell’Argentina a rivendicare la sovranità sulle isole, richiamando l’obbligo costituzionale di riunificazione delle Falkland con l’Argentina. Nonostante la fermezza del Regno Unito sulla sovranità delle isole, Milei ha paragonato la situazione alle rivendicazioni della Cina su Hong Kong, affermando che potrebbero volerci decenni per ottenere la sovranità. Tuttavia, l’uso delle nuove risorse militari argentine presenta sfide diplomatiche e logistiche significative, data la necessità del consenso degli Stati Uniti per l’uso degli F-16 e la complessità di un’operazione anfibia a lunga distanza.
La Gran Bretagna, con la sua attuale capacità militare ridotta, è comunque preparata a difendere le isole, nonostante le preoccupazioni sulla dimensione della sua flotta.
Le rivendicazioni dell’argentina, dal passato al presente.
L’Argentina ha rivendicato le Isole Falkland sin dal 1810, anno della sua dichiarazione d’indipendenza dalle Province Unite del Rio de La Plata. Nel 1820, Buenos Aires inviò una nave militare per prendere possesso delle isole, sostituendo la precedente amministrazione spagnola. Nel 1823, Luis María Vernet fu nominato governatore dell’arcipelago, sviluppando attività commerciali e industriali. Nel 1829, fu istituito il Governatorato delle Malvinas con sede sull’isola Soledad, consolidando ulteriormente la presenza argentina.
Nel 1833, i britannici occuparono le Falkland, espellendo i militari argentini e dichiarando la loro sovranità sull’arcipelago, inclusi Georgia del Sud e le Isole Sandwich Australi. La presenza britannica fu formalizzata e consolidata, nonostante la resistenza iniziale degli abitanti di origine variata. Durante la Prima Guerra Mondiale, le Falkland furono teatro di una battaglia navale tra Germania e Gran Bretagna, con quest’ultima che riuscì a mantenere il controllo.
Nel 1982, l’Argentina invase le Falkland sotto la dittatura militare, scatenando la Guerra delle Falkland. Il Regno Unito, guidato da Margaret Thatcher, riconquistò le isole in poche settimane. Questa sconfitta contribuì alla caduta della dittatura argentina.
Oggi, le Falkland sono sotto la supervisione del Comitato Speciale sulla Decolonizzazione dell’ONU. Il Regno Unito ha rafforzato la presenza militare e garantito la cittadinanza britannica agli abitanti. L’Argentina continua a promuovere la propria sovranità attraverso canali diplomatici, ma il referendum del 2013 ha visto il 99,8% degli abitanti votare per rimanere un territorio britannico. Il governo argentino ha respinto il risultato, definendolo una “parodia”.
Per le Isole Falkland il progetto di risoluzione firmato da sei paesi latinoamericani
La ministra degli Esteri argentina, Diana Mondino, ha sollevato la questione “dell’occupazione illegale” del Regno Unito delle Isole Malvinas/Falkland durante una sessione del Comitato speciale sulla decolonizzazione dell’ONU a New York. Mondino ha chiesto negoziati bilaterali per risolvere la disputa sulla sovranità, sostenuta da una risoluzione firmata da Bolivia, Cile, Cuba, Ecuador, Nicaragua e Venezuela. Questi sei Paesi latinoamericani propongono un tavolo negoziale per risolvere pacificamente la questione. Mondino ha sottolineato che l’autodeterminazione non può giustificare l’integrità territoriale dell’Argentina, criticando la composizione demografica delle isole come risultato della colonizzazione britannica, volta a favorire l’insediamento di cittadini britannici.