Giorgia Meloni è stata intervistata a Mattino Cinque News e la politica in Europa è stato il tema principale del suo contenuto.
L’intervista di Giorgia Meloni inizia con la nuova tragedia internazionale più eclatante: la morte del presidente iraniano Raisi in un incidente aereo. Questo evento destabilizza ancora di più l’Iran, il Medio Oriente e, soprattutto, segue un altro fatto di cronaca importante, l’attentato contro Robert Fico in Slovacchia, che ha scosso l’Europa.
Giorgia Meloni, come altri leader politici, si è dichiarata preoccupata. Ha espresso la solidarietà dell’Italia al popolo iraniano e ha analizzato la situazione. In quel momento, le notizie erano concentrate sull’incidente più che su un possibile complotto. Tuttavia, nelle ultime ore si parla anche dell’avvio di un’inchiesta e di un cambiamento improvviso e significativo per un paese inserito in un contesto regionale complesso. Parole della stessa Presidente del Consiglio, in contatto con altri leader: alleati e G7.
Giorgia Meloni ha anche affrontato le richieste di libertà provenienti dai movimenti di donne e giovani iraniani. Tuttavia, ha ribadito che, anche con un cambio improvviso di presidente, la situazione non cambierà immediatamente in modo tale da permettere una rivoluzione. Ha sottolineato che l’Iran è un paese da monitorare attentamente.
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Giorgia Meloni: l’Europa ha dato priorità a questioni di lana caprina
Il giornalista si concentra poi sul suo intervento da Vox, dove Meloni ha dichiarato: “Noi abbiamo vissuto su molte comodità e ci accorgiamo oggi che cose che diamo per scontate non lo sono affatto”. Ha ribadito che valori come libertà, democrazia e pace sono conquiste e che bisogna prendersi la responsabilità delle scelte che si fanno.
Da qui, l’attacco all’Unione Europea. Secondo Giorgia Meloni, l’UE è stata troppo impegnata ad occuparsi di questioni secondarie per accorgersi di aver perso il controllo nazionale su temi cruciali come l’approvvigionamento energetico, delle materie prime e la sovranità alimentare.
Tutti elementi che sono stati rivalutati sia con lo scoppio della pandemia sia con l’inizio della guerra tra Ucraina e Russia. Ha accusato l’Europa di aver lasciato questi argomenti e questi settori in mano a paesi non controllabili come la Russia. Ha criticato l’UE per essersi concentrata su temi minori come la cucina degli insetti, la carne sintetica e la farina di grilli, intanto però non si ha una politica estera comune.
Giorgia Meloni 3
Giorgia Meloni risponde poi a un’altra domanda sulle scelte politiche che ritiene sbagliate in molti settori e su chi ne sia responsabile. Secondo Meloni, non è solo Ursula Von Der Leyen, ma anche la maggioranza che sostiene la Commissione. Per questo, la priorità, secondo il premier, è costruire e partire proprio da una maggioranza diversa. Ciò che accade nella politica italiana succede anche in Europa: un’innaturale alleanza tra PPE, socialisti e liberali. “Quello che voglio fare è alleare partiti compatibili tra di loro e mandare all’opposizione la sinistra,” ha detto Meloni, spiegando che è ciò che è riuscita a fare in Italia.
Poi si scherza sul fenomeno “Sono Giorgia”: è un trucco per ottenere più voti? “Me lo dica lei, questi dibattiti della sinistra non mi interessano. Ho chiesto di scrivere anche solo ‘Giorgia’ sulla scheda perché la cosa di cui vado più fiera è che, quando incontro le persone, mi danno del tu e mi chiamano Giorgia,” spiega. “Significa che il ruolo non ha creato distanza e che io sono ancora la persona del popolo che ero prima di diventare premier. Questo infastidisce la sinistra radical chic, ma io sono fiera di essere del popolo, che mi diano del tu e che non mi senta su un piedistallo, anche se alla sinistra farebbe orrore.”
In questa risposta, Meloni parla anche di politici laureati e non. “Due mondi: sei dottore? Bravo, ti sei potuto laureare? Bravo. In Italia, molta gente non ha potuto ottenere una laurea. Io non ho una laurea, eppure sono arrivata a fare il presidente del Consiglio. Questo significa che puoi arrivare dappertutto anche senza le condizioni di partenza che qualcun altro ha avuto.”
Concludiamo su cosa ha detto sulla par condicio e sul dibattito saltato con Elly Schlein. “Se ne deve occupare il parlamento”. Il dibattito saltato è un’occasione persa anche per i cittadini che così capiscono bene che cosa sta accadendo, per capire due modelli che spiega quasi verso il finale dell’intervista che finisce anche definendo il modello Albania sugli immigrati.