L’Italia delle stragi sul lavoro e nuove morti nel Mediterraneo: nella cronaca dell’11 aprile 2024

By Iole Di Cristofalo

Dal ritrovamento di altre due vittime alla denuncia di troppi incidenti gravi con morti sul lavoro

Ultime notizie dalla centrale idroelettrica di Bargi, sulle rive del lago di Suviana, rivelano che sono stati scoperti due corpi mentre altri due rimangono dispersi. I sommozzatori, operanti in condizioni estremamente difficili, hanno descritto il buio simile a quello riscontrato durante le operazioni di recupero della Concordia. In più, acqua inquinata, a causa di uno sversamento di bonifica tra oli e carburanti.

Suviana: controlli su subappalti e condizioni di lavoro

Tra le vittime identificate, il quarto corpo appartiene ad Adriano Scandellari, 57 anni, originario di Padova e residente a Ponte San Nicolò. Scandellari era un lavoratore specializzato presso Enel Green Power, con ruolo di O&M Hydro, e aveva da poco ricevuto la stella al merito per il lavoro dalle mani di Sergio Mattarella. Il quinto corpo ritrovato non è ancora stato identificato.

I sommozzatori hanno individuato il corpo di un disperso al nono piano sotto terra. Nel frattempo, Cgil e Uil si sono unite in Piazza Maggiore per denunciare nuovamente le morti sul lavoro e la mancanza di controlli su infrastrutture critiche come la centrale idroelettrica. Questo avviene solo pochi mesi dopo il crollo del supermercato di Firenze, che ha portato sindacati e lavoratori a denunciare anche contratti spesso illegali.

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Vittime e dispersi nella centrale idroelettrica di Bargi, conosciamo le loro vite

  • Vincenzo Garzillo, 68 anni, vantava una vasta esperienza nel settore delle centrali idroelettriche, avendo lavorato come tecnico per molti anni. Pur essendo in pensione, continuava a offrire la sua consulenza come esterno presso la centrale di Bargi.
  • Alessandro d’Andrea, il più giovane tra le prime quattro vittime, aveva 37 anni ed era anch’egli un tecnico specializzato. Cresciuto con esperienze lavorative all’estero, era noto come “Il Tosco” per le sue origini toscane, sebbene si fosse trasferito nel Milanese. Stimato dai colleghi, condivideva la passione per la pesca, il softair, la caccia e le armi da fuoco.
  • Paolo Casiraghi, di 59 anni, era un trasfertista con una vasta esperienza, abituato a viaggiare frequentemente per lavoro. Queste sono le prime tre vittime, tutte definiti trasfertisti.
  • Vincenzo Franchina, 36 anni, originario di Sinagra, un piccolo comune in provincia di Messina.
  • Mario Pisani, 73 anni, proveniente da San Marzano di San Giuseppe (Taranto), ex dipendente ora impegnato come consulente in impianti.
  • Infine, Pavel Petronel Tanese, 45 anni, originario della Romania, impiegato da una ditta esterna negli impianti della centrale. Enel ha difeso la regolarità dei contratti e degli appalti con aziende estere, anche se sono state avviate indagini.

Nuovo naufragio a Lampedusa: quindici dispersi e tra i morti una bambina.

Migranti alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita
Foto di archivio: pexels


Ecco una versione migliorata del testo:

La Guardia Costiera, operante nelle acque maltesi, ha recuperato otto cadaveri, tra cui il corpo di una bambina, mentre un migrante in fin di vita è stato trasportato in ospedale a Lampedusa ma è purtroppo deceduto, diventando così la nona vittima di un nuovo naufragio. Attualmente, i soccorritori sono alla ricerca di altri quindici dispersi.

La tragedia si è consumata quando il barcone su cui viaggiavano si è capovolto, portando alla morte della bambina, presumibilmente di età compresa tra i quattro e i sei anni. L’incidente è avvenuto ieri, a circa trenta miglia di distanza da Lampedusa, mentre l’imbarcazione si trovava ancora in acque maltesi. Ventitré superstiti sono stati salvati e fatti sbarcare, ma hanno segnalato la presenza di altre quindici persone da ritrovare, tra cui tre minori. Sei dei sopravvissuti sono attualmente ricoverati in strutture sanitarie, mentre altri sedici verranno accompagnati all’hotspot Imbriacola. Si segnala che i sei ricoverati sono in condizioni critiche.

L’imbarcazione era partita da Sfax, in Tunisia, e trasportava migranti provenienti da Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio: tutte zone da cui si parte per sfuggire dalla povertà, dalla mancanza di lavoro, da trattamenti disumani. I migranti sono tutti partiti domenica scorsa, la barca non è riuscita a resistere alle alte onde, portando a questa tragica perdita di vite umane.

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