Ghana repressivo contro la comunità LGBTQ
In Ghana, l’omosessualità era già considerata un crimine contro la famiglia e la morale nel codice penale, rendendola punibile per legge. Non è l’unico paese dell’Africa che imprigiona le persone, talvolta anche per più di dieci anni, semplicemente per far parte della comunità LGBTQ.
Gli individui omosessuali non solo sono privati della libertà di vivere la propria sessualità, affettività e vita familiare, ma anche di essere un esempio positivo o promuovere tali valori tra i giovani. Questo crea una paura diffusa di esprimersi e di discutere dei diritti omosessuali e dei diritti umani in generale.
Attualmente, in Ghana, la situazione è oggetto di attenzione mediatica da alcuni giorni, mentre si attende la decisione definitiva anche dal presidente Nana Akufo Addo. Il Ghana è una repubblica presidenziale unitaria, indipendente dal Regno Unito dal 1957 e membro delle Nazioni Unite dall’8 marzo dello stesso anno.
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Parlamento del Ghana approva disegno di legge anti LGBTQ, qual è la posizione del presidente Nana Akufo Addo
Il 28 febbraio 2024, il Parlamento del Ghana ha approvato un nuovo disegno di legge anti-LGBTQ. Secondo questa legge, le persone identificate come parte della comunità (queer) rischiano pene detentive fino a tre anni. La legislazione prevede sanzioni per coloro che organizzano gruppi di difesa LGBTQ e promuovono la causa. In caso di gravi violazioni riscontrate nei gruppi e nelle iniziative, la pena detentiva può essere aumentata fino a cinque anni.
Inoltre, se la promozione è indirizzata anche ai bambini, la pena può arrivare fino a dieci anni di reclusione. Il bacio pubblico tra persone dello stesso sesso può essere motivo di denuncia alle autorità, con la possibilità di intervento della polizia e di arresto.
La nuova legge approvata dal Parlamento prevede un aumento della pena detentiva da tre a cinque anni. In Ghana, non solo è vietato essere gay, ma è anche proibito manifestare i diritti omosessuali, protestare e diffondere l’educazione e la cultura LGBTQ. Resta ancora un interrogativo sul destino del disegno di legge, in attesa della decisione del presidente Nana Akufo Addo, in carica dal 2017.
Secondo gay.it e alcuni esponenti africani della comunità LGBTQ, Nana Akufo Addo era contrario all’approvazione della legge. Tuttavia, il provvedimento ha ottenuto il sostegno dei due principali partiti di maggioranza. Nonostante il Ghana sia considerato una delle repubbliche presidenziali più stabili in Africa, l’approvazione di questo nuovo disegno di legge contro i diritti omosessuali ha scatenato proteste e critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International.
Contro la legge anti LGBTQ in Ghana: fuori e dentro il parlamento
Una legge anti-LGBTQ approvata da un parlamento tra i più stabili del continente africano rappresenta un duro colpo, secondo Amnesty International. Il disegno di legge è stato approvato dai principali partiti politici, anche se all’interno del Nuovo Partito Patriottico è emersa una voce non del tutto in accordo con il nuovo provvedimento. Alexander Afenyo Markin ha proposto che i condannati possano avere accesso a consulenza legale e ha suggerito il servizio alla comunità come alternativa alla detenzione.
Dalle Nazioni Unite, tramite l’organismo impegnato nella lotta all’AIDS, Winnie Byanyima ha dichiarato: “Se il disegno di legge sui diritti sessuali umani e i valori della famiglia ghanese diventasse legge, esacerberà la paura e l’odio, potrebbe incitare alla violenza contro i cittadini ghanesi e avrà conseguenze negative.” Numerose altre voci all’interno della comunità omosessuale, della comunità LGBTQ e dei diritti umani hanno evidenziato che si tratta di un importante passo indietro in un continente dove si devono ancora affrontare gravi violazioni dei diritti delle persone gay, spesso a causa di credenze e forme di discriminazione.
Linda Nduri del Kenya ha dichiarato: “Ci sono ancora così tanti paesi in Africa in cui essere LGBTQ è considerato malvagio o non africano.” Attualmente, su 54 nazioni africane, 22 non puniscono l’omosessualità, ma in tre di esse si rischia la pena di morte: Nigeria, Mauritania e Somalia. Anche Uganda e Kenya hanno aumentato le pene e introdotto restrizioni contro la comunità LGBTQ. Per conoscere gli effetti negli Stati Uniti d’America sul nuovo ordinamento di legge nel Ghana vi invitiamo a leggere questi due articoli: Citynewsroom e Sahara Reporter.