Ha ucciso a sangue freddo e in modo del tutto casuale una mamma di 37 anni che stava uscendo di casa, poi si è dato alla fuga.
Ma è stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza e dai testimoni.
Si tratta di un giovane di 28 anni, di famiglia borghese (madre e padre sono dipendenti statali) che dapprima ha negato qualsiasi responsabilità, ma poi ha ammesso le sue colpe.
“Mi sentivo emarginato”
Al sostituto procuratore Francesco Riccio, il 28enne ha detto di aver ucciso per una sorta di rivalsa sociale, una pura vendetta generata dall’odio che nutriva verso i suoi concittadini. “Mi sentivo emarginato” ha detto il giovane, che poco dopo l’omicidio si è anche disfatto della maglietta che indossava, evidentemente per distruggere le prove di quanto avvenuto e per non farsi identificare.
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Vittima e assassino non si conoscevano
E’ ormai fatto accertato che vittima ed omicida non si conoscevano, ora il 28enne è stato condotto nel carcere di Ragusa.
Fabio D’Anna, procuratorie di Ragusa, ha affermato: “È un uomo problematico, ha confessato l’omicidio che dovrebbe essere casuale perché non abbiamo trovato contatti precedenti tra lui e la vittima“.
L’avvocato dell’assassino: “Atto di ribellione”
“Ha ammesso i fatti, la sua responsabilità dell’omicidio. Lui stesso ha chiesto di parlare con il pubblico ministero per confessare”, ha spiegato l’avvocato Franco Vinciguerra, difensore del 28enne. . Che ha aggiunto: “Siamo al cospetto di un soggetto di accertate problematiche mentali, già vittima di profondo bullismo, seguito da neurologi e psichiatri. Nel 2016 è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio”, spiega ancora il legale.
Ignoto il movente
Come sopra menzionato, il giovane si sarebbe sentito emarginato dalla comunità, così ha riferito durante l’interrogatorio, così ha scelto la sua vittima a caso accoltellandola tra scapole e collo. Si resta ora in attesa dell’autopsia.
La famiglia ha nominato invece come proprio legale l’avvocato Santino Garufi.