Prof Transgender – arriva il risarcimento da parte del tribunale
Era il 2019 quando Giovanna Cristina Vivinetto viene assunta e licenziata nel giro di tre mesi da un istituto paritario di Roma. Con la scusa di mancanza di professionalità era stata convocata dalla preside e mandata a casa, ma la donna, insegnante e poetessa (vincitrice del premio di Viareggio sezione poesia) ha subito compreso che le motivazioni del licenziamento riguardavano la sua persona. La scuola era a conoscenza della sua transessualità e nascondendosi dietro all’accusa di incompetenza didattica, Giovanna ha perso il lavoro.
Adesso però arriva la sentenza del tribunale. Dopo gli sfoghi sui social, in cui la prof transgender ha trovato in molti utenti diversi alleati nella sua battaglia, arriva il risarcimento. L’istituto romano dovrà risarcirle la somma di 11 mila euro.
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Il tribunale ha “riconosciuto il peso specifico della discriminazione di genere all’interno di un rapporto di lavoro” ed ha affermato che la recessione di un contratto dopo poche settimane lavorative con l’accusante di inadampienza è prematura in quanto non si è dato modo alla professoressa di adattarsi al contesto scolastico e ai piani didattici da proporre agli alunni. D’altronde non ci sono state testimonianze efficaci che potessero dimostrare la sua inefficacia lavorativa.
Dopo ben 3 anni si è fatta giustizia. Anche grazie al supporto social, Giovanna non si è arresa a chi volesse screditare la sua professionalità. Al momento la prof transgender lavora in un altro istituto dove è stata accolta senza alcuna discriminazione, sta lavorando come docente di sostegno ed auspica a diventare preside.
Ho vinto. Abbiamo vinto. Un varco è stato aperto ed è da qui che possiamo fare entrare la luce. Sono una docente degna di rispetto. Sono una donna transgender degna di rispetto. Come dovrebbe essere in ogni caso. Sta a noi decidere in quale direzione cambiare la nostra società. Starò sempre dalla parte di chi lotta ogni giorno per i propri diritti, per non vederseli più calpestare