Alessia Pifferi, riferisce l’avvocato Solange Marchignoli, è terrorizzata e chiede di essere accompagnata in Tribunale: “Era molto in difficoltà e aveva molto freddo”, riferisce il suo legale a La Presse.
Alessia Pifferi è accusata di avere abbandonato la bambina in casa per una settimana, lasciandola morire di stenti a 18 mesi.
“Alessia Pifferi chiede sempre della bambina”, ha aggiunto il co difensore, l’avvocato Luca D’Auria, e ha chiarito che la 37enne “sente di non poter mai più riabbracciare al figlia e sente il vuoto totale”.
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L’udienza slittata al 14 ottobre
L’incidente probatorio è slittato al 14 ottobre, ed è stato necessario, come hanno spiegato i difensori della donna, per la nomina dei periti, che avranno in compito di analizzare il biberon trovato accanto al corpo della bambina, la bottiglietta d’acqua che le aveva lasciato la madre e un flacone di benzodiazepine.
Sul flacone di tranquillanti, sarà necessario stabilire se la donna l’abbia usato per sciogliere le gocce nel biberon.
“Ho chiesto ad Alessia Pifferi di essere presente sempre alle udienze perché è fondamentale che lei capisca tutti i passaggi del procedimento, era la prima volta che lasciava il carcere, dal suo arresto”
“La incontrerò in carcere venerdì mattina – ha proseguito il legale – e va un po’ rassicurata. Lei non era mai uscita dal carcere e non sa che cosa c’è fuori, per quanto noi difensori l’avessimo un po’ preparata”.
“Non ho dato benzodiazepine a Diana”
“Alessia Pifferi ribadisce di non aver mai somministrato benzodiazepine alla figlia. Questo ce lo ha detto in carcere e anche oggi, capendo di cosa si stava discutendo, ha detto davanti al gip di non aver dato alla figlia alcunché”, ha specificato il difensore.
Questa è anche una delle ragioni per le quali abbiamo deciso di chiedere l’incidente probatorio e di affidarci a quello che ha detto la signora e almeno su questo punto provare a segnare un punto importante”.