Domani avrà inizio la nuova edizione del GF Vip, e come annunciato già tempo fa, Giovanni Ciacci è il primo vippone sieropositivo a varcare la soglia del GF Vip.
Il suo compito non sarà dei più semplici, e raccontarlo è lui stesso, in una intervista in cui confessa speranze e paure verso questa nuova esperienza: “Partecipare al Grande Fratello è come fare il trapezista al circo: ti arriva il trapezio, lo prendi, cominci a volteggiare. Sotto però hai una rete e per me è Alfonso Signorini, perché è stato il primo a crederci”.
Le regole sono cambiate per lui
Lo stilista e costumista senese ha rappresentato una svolta per il programma: prima di lui, infatti, non era permesso ai concorrenti affetti da AIDS di partecipare al programma.
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E Giovanni Ciacci in una intervista al Corriere della Sera ha spiegato proprio come il suo compito sarà quello di eliminare ogni stigma sociale e provare a tutti come si possa comunque condurre una vita normale nonostante la malattia, una malattia ancora oggi troppo stigmatizzata, una malattia che continua a colpire 1300 persone all’anno.
“E’ importante che io partecipi: per smontare luoghi comuni e disinformazione. Un sieropositivo che si cura ha diritto all’oblio” .
E ha aggiunto: “Ho un po’ paura di creare altri pregiudizi e di non essere capace di spiegarmi velocemente. Ma sento la responsabilità. Qualcuno sui social mi ha dato dell’untore. Questa cosa mi ha ferito” “Ma se feriscono uno come me, alto un metro e novanta e con 120 chili addosso cosa provano gli altri?”, ironizza.
La proposta di Signorini
Ciacci aveva già ricevuto la proposta di Signorini lo scorso anno: “Quando ne ho parlato con il mio agente di allora è scoppiato lo psicodramma: tutti mi dicevano che non dovevo dire niente a nessuno altrimenti avrei smesso di lavorare…”. Ma poi ci ha ripensato: “Ho chiamato Signorini e gli ho detto che ero pronto”.
La scoperta della malattia
Scopire di essere sieropositivo fu uno shock: “Ho avuto una reazione di paura, sgomento, terrore. Poi mi sono informato e grazie all’aiuto psicologico che danno negli ospedali ho capito che con l’Hiv potevo ‘vivere non convivere. U=U vuol dire che la tua carica virale è annullata: non puoi contagiare nessuno. Puoi fare l’amore con il tuo partner senza usare il preservativo, puoi concepire un figlio che nascerà sano, puoi vivere una vita normale”.
E sulla vincita Giovanni dice: “Devolverei tutto alla ricerca. Ma so che non vincerò. Per me sarà già tanto riuscire a sensibilizzare le persone. E voglio denunciare le ingiustizie: sa che oggi la patente viene tolta a un sieropositivo che fa il rinnovo?”.