Tommaso (detto Tommy) Onofri è stato rapito e ucciso nel 2006, a soli 18 mesi.
Il 6 settembre il piccolo Tommy avrebbe compiuto 18 anni, e la mamma ha espresso il suo disappunto per il permessi premio concessi ai suoi assassini.
Piccolo Tommy, la mamma sui permessi premio agli assassini: “Fa male”
Il piccolo Tommy venne portato via dai genitori mentre si trovavano nella loro casa a Casalbaroncio.
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Il corpo del piccolo venne ritrovato dopo quasi un mese dal rapimento, sepolto lungo il fiume Erna.
Sono passati 16 anni da quella tragedia, e mamma Paola Pellingelli è rimasta lì, in quella villetta, e ha recentemente ricordato il figlio con una intervista al Corriere della Sera.
Il papà di Tommy è morto nel 2014, e ora in quella casa sono rimasti solo lei e il figlio maggiore, che oggi di anni ne ha 24.
Mamma Paola è disgustata e affranta per quei permessi premio agli assassini del figlio. Una parola che suona come una stilettata: “premio”. Ma premio per cosa?
“Non meritano di essere citati, voglio solo commentare che dovrebbero almeno stare in carcere dopo le condanne, invece mi risulta che due di loro godano di permessi premio e semilibertà e fa male, molto”
I giochi di Tommy nel baule
Le cose di Tommy sono rimaste in quella casa, in una soffitta e lontani dagli occhi per non vederli: le provocano troppo dolore.
“Tante volte ho pensato di regalarli a famiglie in difficoltà ma per ora non ce la faccio a separarmene. Un giorno forse ci riuscirò” ha ammess
Paola ha anche fondato una associazione, in aiuto dei bambini: “Ora ad esempio sto andando a comprare libri e materiale didattico per i bambini delle scuole che ne hanno bisogno, abbiamo anche donato un pulmino a una associazione di disabili” ha spiegato. “A Massafra, in Puglia, hanno intitolato un parco giochi a mio figlio, insomma, il calore delle persone comuni è ancora tanto e mi aiuta” ha aggiunto.
La mamma di Tommy si è sentita abbandonata dallo Stato: “Non l’ho mai sentito vicino, le persone, quelle sì, a partire dagli amici, dai poliziotti, dalla gente del mio paese. Oggi dico che io sono molto meglio di quegli individui, quindi non chiederei mai che li uccidessero. Ma devono restare in prigione e scontare tutta la pena, almeno questo” ha spiegato.