Omicidio Desirèe Mariottini: la condanna del Comune

By Redazione

Aveva solo 16 anni Desirèe Mariottini, quando venne ritorvata senza vita in uno stabile del Campidoglio, in via dei Lucani.

Sul corpo portava i segni delle violenze , e intanto si faceva sempre più ingombrante e certa l’ombra della droga.

Desirèe ne aveva assunta una quantità enorme, letale.

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La droga e lo spacciatore di Desirèe

In cerca di eroina la giovane era proprio andata in quel palazzo, quel palazzo dal quale, purtroppo, non usci più viva.

Desirèe si era diretta a San Lorenzo, dove sapeva di poter incontrare qualcuno che le avrebbe dato l’eroina.

Ma quella volta le cose andarono diversamente: venne presa da un gruppo di spacciatori, drogata e violentata, fin alla sua morte. I suoi aguzzini la lasciarono morire così, agonizzante.

Fu un martirio che lasciò tutti senza parole, un omicidio crudele che scosse le coscienze.

E divenne immediantamente caccia all ‘uomo

La caccia all’uomo porta prima all’arresto di Mamadou Gara, 27 anni, e Brian Minteh, 43 anni, il 25 ottobre. Poco dopo vengono anche individuati e fermati anche Alinno Chima, 47 anni, e Yusif Salia. Tutti e 4 erano fuggiti.


Il processo

Ora, nell’ultimo atto del processo sulla morte di Desirée Mariottini, sono state ritenute dalla corte “inadeguate ed insufficienti” le azioni di controllo su quel palazzo abbandonato.

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