Omicidio Chiara Gualzetti, il selfie del killer e gli insulti a Chiara

By Redazione

Chiara Gualzetti è stata uccisa nel parco dell’abbazia di Monteveglio il 27 giugno 2021, da un suo coetaneo.

Il baby-killer, appena 17enne, le aveva dato appuntamento su Instagram col preciso intento di ucciderla. All’appuntamento si era presentato con una maglietta rossa, per camuffare le macchie di sangue. Più tardi, poco dopo l’omicidio, dirà infatti a una sua amica: “Ho messo la maglia rossa così almeno sembravo solo sudato e non sporco di sangue”.

Un omicidio pianificato nei minimi dettagli, i messaggi vocali inviati poco dopo agli amici dal baby assassino non lasciano spazio a dubbi. Ma gli amici hanno detto che l’unico motivo per il quale non si sono rivolti alla polizia è perchè pensavano che stesse scherzando.

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Effettivamente, chi immaginerebbe mai una cosa del genere?

I fatti

Chiara era felice quel 27 giugno: stava andando ad un appuntamento con il suo primo amore. si fidava. Invece non sapeva che in realtà stava correndo con le forbici in mano: sarebbe stato proprio il ragazzino ci cui si era invaghita a mettere fine alla sua vita. Il motivo? “Mi da fastidio, è appiccicosa”.

Il 17enne voleva “liberarsi” di lei. Un atteggiamento glaciale, freddo, calcolatore, inspiegabile. Un delitto efferato, crudele. Chiara è stata uccisa di spalle, accoltellata alla gola.

La confessione resa dal killer è stata definita “raccapricciante” dal pm.

Avevo provato l’impulso di ucciderla due giorni prima, ma ho desistito perché c’erano altri. Ho fatto fatica a trattenermi, ma poi ho promesso al Demone di agire sperando mi lasciasse in pace un po’”. 

Questo demone lo istigava ad agire “in modo aggressivo verso gli altri, fisicamente e psicologicamente. Insisteva affinché uccidessi qualcuno, mi istigava a prendermi ciò che volevo e a fare ciò che desideravo”.

In maniera fredda e senza mostrare segni di pentimento ha ammesso: “le scarpe le ho lavate prima che le vedesse mia madre, ma mi accorgo ora che ci sono ancora delle macchioline di sangue”, e ha mostrato la suola al pm dei minorenni Simone Purgato .

Ora, però , una agghiacciante verità ulteriore è stata rivelata dal padre di Chiara.

Il padre di Chiara e la denuncia per i selfie oltraggiosi del killer

Vincenzo Gualzetti ha passato la giornata di ieri, domenica 24 luglio, a sporgere denuncia ai carabinieri.

Ai militari ha mostrato i post offensivi e le foto che il detenuto posta sui social dal carcere, post offensivi ai danni della figlia.

E ha anche parlato di un altro dettaglio inquietante: il selfie che un ragazzo ha postato insieme all’imputato, con le dita a “V” in segno di vittoria, un cuore e la scritta “Killer”.

Uno scatto destinato a finire sul tavolo della procura, come è giusto che sia.

Ma non solo: c’è anche chi lo difende a spada tratta: tra i commenti di insulti nei confronti dell’assassino, spicca un commento dove invece un utente lo difende: “Fatevi i c…. vostri, non sapete niente. Se avete le palle entrate qua da noi in carcere. Siete bravi a giudicare ma non sapete niente. Se sei così depressa da chiedere ad uno di ammazzarti, c… tuoi ” .

“È evidente che parlava di Chiara – dice il papà della ragazzina – quella risposta è offensiva”.

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