Dall’annuncio come premier ai primi compiti istituzionali importanti: inizia così il mandato da primo ministro di Michel Barnier
L’Eliseo ha annunciato il nuovo premier nominato dal presidente Macron: Michel Barnier. Il comunicato ufficiale recita: “Il Presidente della Repubblica ha nominato Michel Barnier primo ministro. L’ha incaricato di costruire un governo di unità al servizio del Paese e dei francesi.” La nota continua spiegando che la nomina arriva “dopo un ciclo inedito di consultazioni, durante le quali, in conformità al suo dovere costituzionale, il presidente si è assicurato che il premier e il governo futuro soddisferanno le condizioni per essere il più stabile possibile e avere le possibilità di unire il più ampiamente possibile.”
Tra i candidati considerati insieme a Michel Barnier, c’erano Bernard Cazeneuve, socialista ed ex primo ministro sotto François Hollande, e il repubblicano Xavier Bertrand. Tuttavia, Macron ha escluso personalità del Nuovo Fronte Popolare, temendo che non avrebbero ottenuto l’appoggio degli altri partiti. Barnier, nominato dal presidente, non ha bisogno di ottenere la fiducia del parlamento per assumere le sue funzioni e scegliere i ministri, poiché la scelta riflette la necessità di un governo stabile nei mesi a venire.
Michel Barnier presenterà presto il suo primo discorso, mentre il nuovo governo dovrà immediatamente lavorare con il parlamento sulla legge di bilancio per il 2025, da approvare entro il 1° ottobre. La Francia, come l’Italia, è sotto procedura d’infrazione per deficit eccessivo, avendo registrato un debito del 5,5% del PIL nel 2023, superiore alla soglia del 3% consentita dalle regole europee. L’opposizione critica la scelta di Barnier, mentre molti apprezzano la sua vasta esperienza, maturata tra la Commissione Europea e il Parlamento.
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Carriera politica di Miche Barnier, con incarichi importanti in Francia e Unione Europea
Michel Barnier ha avuto una carriera politica lunga e prestigiosa, ricoprendo ruoli di rilievo sia in Francia che a livello europeo. Nato a La Tronche, il 9 gennaio 1951, Barnier è attivo nella politica francese sin dagli anni ’70, quando fu eletto deputato all’Assemblée Nationale. Ha successivamente ricoperto vari incarichi a livello locale, tra cui la presidenza del Consiglio generale della Savoia.
A livello nazionale, Barnier ha servito come ministro dell’Ambiente e poi come ministro degli Affari Esteri. Nel 2005, è diventato uno dei consiglieri di fiducia di Nicolas Sarkozy, per il quale ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Agricoltura.
A livello europeo, Michel Barnier ha avuto un ruolo di primo piano come Commissario Europeo per due mandati, dal 1999 al 2004 e dal 2010 al 2014. Il suo nome è particolarmente legato alla direttiva Barnier del 2014, riguardante la gestione dei diritti d’autore nel mercato europeo. Tra il 2016 e il 2021, Barnier è stato il capo negoziatore dell’Unione Europea per la Brexit, gestendo trattative delicate e complesse.
Nel settembre 2024, Michel Barnier è stato nominato Primo ministro della Francia da Emmanuel Macron, segnando una nuova fase della sua carriera politica, incentrata sulla stabilità e l’unità nazionale.
Le critiche alla sua nomina, anche dal Fronte Popolare.
La nomina di Michel Barnier ha scatenato critiche da diverse parti politiche. Il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha duramente attaccato la scelta, definendola una “negazione della democrazia”. Secondo Mélenchon, Michel Barnier non rappresenta il Nuovo Fronte Popolare, vincitore delle elezioni, ma un partito con pochi voti. Ha inoltre invitato alla mobilitazione di massa per la manifestazione del 7 ottobre.
Dal lato del Rassemblement National, Marine Le Pen ha criticato Barnier definendolo un “fossile” della politica, che non rappresenta il cambiamento richiesto dalla popolazione. Anche Jean-Philippe Tanguy ha ironizzato sulla nomina, paragonandola a un “Jurassic Park” politico. Tuttavia, il Rassemblement National, attraverso il suo presidente Jordan Bardella, ha dichiarato che giudicherà il discorso di politica generale di Michel Barnier prima di decidere se presentare o meno una mozione di sfiducia.
Sébastien Chenu, vicepresidente del RN, ha espresso un’opinione più moderata, affermando che Michel Barnier non ispira alcun entusiasmo ma è disposto a valutare il suo operato, in particolare se si impegnerà per introdurre il sistema proporzionale e affrontare le questioni principali come immigrazione, sicurezza e potere d’acquisto.