Francesca Verdini rivela al settimanale Chi di avere da sempre avuto spalle larghe e forti, abituata come è fin da piccola a convivere con un cognome pesante: “Se cresci in mezzo a gente che ti dice le peggiori cattiverie su tuo padre, a 14 anni piangi, a 30 non ti lasci ferire più” .
Così spiega la giovane donna in un’intervista sul settimanale Oggi. E aggiunge: “Il clima attorno alla mia famiglia mi ha spronata, da adolescente, a impegnarmi per costruire una mia identità indipendente dal resto”.
Francesca è figlia di Denis Verdini, da tre anni compagna di Matteo Salvini.
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Poi racconta degli ultimi anni, e delle voci su di lei: “In questi anni ho letto ritratti variopinti su di me, perché tutti conoscevano mio padre e l’uomo che avevo accanto. Io, invece, riesco a definirmi solo tramite il mio lavoro”.
Francesca di lavoro fa la produttrice cinematografica, in società con un amico d’infanzia, e porta avanti un progetto da una causa nobile: vuole rendere il cinema “green”.
Il progetto, dice Francesca: “Si chiama Ecoset, un protocollo in fase di certificazione per rendere ecosostenibili le produzioni cinematografiche“.
Del suo rapporto con Salvini dice: “Andiamo d’accordo, sono felice. La nostra convicenza è iniziata molto presto”. E ammette con sincerità che su alcune cose lei e il leader del Carroccio sono in disaccordo: “Sono da sempre favorevole all’eutanasia: credo la vita sia nostra e che decidere di non essere condannati a soffrire per sempre sia un diritto. E’ compito dello Stato riconoscerlo e far sì che sia di tutti”.
Quanto ai diritti delle comunità LGBTQ+, dice Verdini: “Siamo entrambi sensibili ai diritti, come quelli Lgbtq+, solo che io non essendo leader di un partito conservatore non devo far compromessi quando prendo posizione”.