Nella lotta all’obesità, potrebbe esserci un nuovo farmaco anti-obesità capace di fare a differenza. Di cosa si tratta?
Come funziona il nuovo farmaco anti-obesità?
La scienza sta compiendo passi da gigante nella sua lotta contro l’obesità. L’ultimo farmaco sperimentato è a opera di un team di scienziati dell’Università di Copenhagen guidato da Zach Gerhart-Hines. Oggetto dello studio è il recettore della neurochinina 2 (NK2R), uno degli inibitori della sensazione della fame. I ricercatori hanno quindi sviluppato un farmaco che accendesse questo recettore, con l’obiettivo di annullare quello stimolo della fame, spesso responsabile di un sovraccarico calorico.
Non solo, il farmaco riesce anche a migliorare la resistenza all’insulina, senza nessun tipo di effetto collaterale. Inutile dire quanto questo potrebbe giovare alla salute di tutti coloro che soffrono di obesità e diabete di tipo 2.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Il farmaco è differente da quelli attuali
In giro ci sono già diversi farmaci contro l’obesità, ma questo in particolare si differenzia in quanto non si basa sull’ormone incretinico GLP-1, come la maggior parte di quelli in circolazione. Anche se migliorano la funzionalità renale, riducono il rischio di eventi cardiaci e offrono una protezione contro la neurodegenerazione, hanno tanti effetti collaterali, motivo per cui è solito bloccare la terapia dopo qualche mese.
Il nuovo approccio, invece, non ha nessun effetto collaterale e non causa nemmeno la perdita di massa muscolare o altri effetti negativi.
“Sebbene le terapie basate su GLP-1 abbiano rivoluzionato il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2 – spiega Gerhart-Hines nel suo studio scientifico – è essenziale sviluppare strategie innovative che sfruttino la capacità del corpo di bruciare calorie e regolare l’appetito”.
Il farmaco anti-obesità contro il diabete?
Lo stesso studio è stato condotto su primati non umani che presentevano diabete di tipo 2 e obesità. A loro è stato attivato il recettore NK2R e i risultati ottenuti sono stati strabilianti: hanno tutti ridotto il peso corporeo e contrastato il diabete, aumentando la sensibilità all’insulina e riducendo i livelli di colesterolo, trigliceridi e zuccheri nel sangue.
Il farmaco, al momento, non è stato ancora sperimentato sugli umani, ma le premesse sembrano esserci tutte. Basterà attendere la finestra di tempo necessaria, in modo tale da consentire ai ricercatori di appurare se queste premesse vengano mantenute anche nell’uomo e, soprattutto, che venga rispettato il principio della mancanza di effetti collaterali.
La speranza è che funzioni, permetto all’intero genere umano di beneficiarne.