De-estinzione: se la scienza decide di resuscitare animali estinti

By Luana Pacia

La de-estinzione è un grande passo verso il futuro, almeno secondo Colossal Biosciences, che ha in mente un progetto ambizioso e fuori dalle regole.

Che cosa si intende per de-estinzione?

Gli scienziati di Colossal Biosciences, un’azienda biotecnologica specializzata in de-estinzione, stanno cercando di riportare in vita animali estinti da millenni, come il mammut lanoso, la tigre della Tasmania e il dodo. Il progetto prevede l’uso di avanzate tecniche di editing genetico, combinando geni di animali moderni con quelli delle specie estinte, creando così versioni modificate di antiche creature.

Uno degli animali più impressionanti che gli scienziati stanno considerando di “resuscitare” è l’Arctodus, un gigantesco orso dalla faccia corta che viveva in Nord America durante l’era del Pleistocene e che si estinse circa 11.000 anni fa. Questo animale, che poteva raggiungere i 4 metri sulle zampe posteriori, era una delle creature più grandi che abbia mai abitato il continente nordamericano. Accanto a lui, un’altra specie che gli scienziati vogliono riportare è il castoro gigante, che poteva crescere fino a 1 metro e 50 centimetri. Questi due animali potrebbero tornare a vivere grazie alle tecnologie di editing genetico e agli sforzi di ricerca dedicati al recupero di specie estinte.

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colossal

Colossal Biosciences, che si autodefinisce la prima azienda al mondo di “de-estinzione”, è stata fondata da un gruppo di scienziati di fama, tra cui il CEO Ben Lamm e la professoressa Beth Shapiro, una genetista evolutiva di spicco. Secondo Shapiro, l’Arctodus e il castoro gigante sono in cima alla lista dei loro desideri di de-estinzione, insieme a creature come il mammut lanoso, che potrebbe essere riportato in vita entro i prossimi quattro anni.

La metodologia che sta alla base della de-estinzione è affascinante: gli scienziati prelevano campioni di DNA dalle specie estinte, li sequenziano e poi li combinano con il DNA di animali viventi che sono loro parenti stretti. Nel caso del mammut lanoso, ad esempio, i ricercatori stanno modificando il DNA dell’elefante asiatico (il parente vivente più vicino al mammut) per includere i tratti genetici che consentono la resistenza al freddo, come il folto pelo e le ghiandole sebacee sovradimensionate del mammut. Questi geni vengono poi inseriti nel genoma dell’elefante asiatico, creando una versione “ibrida” di un mammut che potrebbe essere adatta a vivere nella tundra artica moderna.

Ma come sarà possibile “resuscitare” gli animali estinti?

dodo

Questa impresa non è solo un esercizio teorico: Colossal ha già iniziato a sviluppare modelli di uteri artificiali che potrebbero essere utilizzati per incubare queste nuove creature, riducendo la necessità di madri surrogate. Il mammut lanoso, in particolare, ha un periodo di gestazione di circa 22 mesi, e Colossal prevede che, se tutto va secondo i piani, il primo esemplare potrebbe essere “nato” entro il 2028. Un progetto ambizioso, ma anche complicatissimo che potrebbe portare a dare priorità ad altre specie più semplici come il dodo.

Il dodo, l’iconico uccello incapace di volare estinto a causa della caccia umana circa 400 anni fa, rappresenta un’altra pietra miliare nei progetti di de-estinzione. Gli scienziati sperano di trovare abbastanza materiale genetico da campioni conservati per riuscire a creare una versione simile all’originale.

Oltre al dodo e al mammut, altri animali nella lista della de-estinzione includono la tigre della Tasmania (nota anche come tilacino), un predatore marsupiale che si estinse negli anni ’30, e una varietà di specie meno conosciute ma altrettanto affascinanti. Gli scienziati stanno esplorando anche la possibilità di riportare in vita specie come il moa, un uccello gigante incapace di volare che abitava la Nuova Zelanda, e il megatherium, un gigantesco bradipo terrestre che poteva raggiungere i 6 metri di altezza.

Il problema, adesso, per la scienza è solo etico: quanto è giusto riportare in vita specie estinte in ambienti completamente diversi rispetto a quelli di migliaia di anni fa?