Che Chiara Ferragni ami stare al centro dell’attenzione è cosa risaputa, ma che cerchi appositamente di fare scandalo forse è un po’ troppo. L’ultima trovata? Una sorta di “premio” per chi spende almeno 150€ nel suo negozio. Ovviamente è proprio questo premio ad aver innescato le polemiche.
Shopping o ricatto?
«Circa un mesetto fa abbiamo aperto il nostro primo store a Roma firmato Chiara Ferragni a novembre faremo un cocktail party d’inaugurazione e da qualche giorno c’è questo concorso: se nel negozio di Roma spendete almeno 150 euro avete la possibilità di vincere un ingresso. Quindi affrettatevi, non vedo l’ora di vedervi...». Questo l’annuncio fatto qualche giorno fa da Chiara Ferragni, rientrata a capofitto nel lavoro dopo i giorni di stop mentre era in ospedale ad assistere Fedez.
I fan quindi dovranno spendere almeno 150€ nel suo negozio a Roma, per poter avere la chance di poter parlare con lei e vincere un ingresso. Sono in tantissimi a storcere il naso, anche perché è un invito a spendere più di quanto una persona potrebbe permettersi, creando quindi un gap sociale. Basti pensare alla ragazzina figlia di operai che potrebbe permettersi, al massimo una cover del cellulare, e la ragazzina figlia di ricchi imprenditori che potrebbe dar fondo a tutti gli articoli in negozio. Quest’ultima, per Chiara Ferragni, è più “meritevole” di presenziare all’inaugurazione.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Le polemiche su Chiara Ferragni e quelle sponsorizzazioni cominciate troppo presto
Un’altra polemica riguarda proprio il lavoro dell’influencer, tacciata dai follower di essersi gettata in AD e sponsorizzazioni troppo presto. Il marito è convalescente a casa da poco, ma lei è già una trottola. Troppo presto per alcuni, normale amministrazione per altri. Quello che è certo è che Chiara Ferragni conosce bene le regole del mercato, per cui è il momento più adatto per vendere vista la grande quantità di articoli a suo nome.
Non è nemmeno la la prima volta che l’imprenditrice digitale mette in palio la possibilità di un incontro per le sue fan, eppure dovrebbe esserci un fondo di verità. Ovvero, che questi eventi attraggono talmente tanta affluenza che è difficile avere un contatto diretto con la propria beniamina. È innegabile che la pubblicità sia il cardine di determinati slogan, ma la colpa è di chi vende o di chi compra?