Le notizie di cronaca di oggi ci raccontano tre arresti importanti tra Salerno e Roma, con in mezzo anche un blitz sulla camorra napoletana. Il tutto mentre si aggrava la situazione ultras nei primi interrogatori. La prima notizia riguarda Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, politico del PD.
La guardia di finanza è intervenuta in un’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione. Sei indagati con misure cautelari, i sequestri superano i 543 mila euro. Agli arresti finisce anche Franco Alfieri, ai domiciliari sua sorella Elvira, Vittorio De Rosa e Alfonso d’Auria.
Elvira Alfieri rappresentava legalmente la società Alfieri impianti, gli altri due sotto misure cautelari sono della società Dervit. L’inchiesta è scattata sull’affidamento di lavori banditi dal Comune di Capaccio Paestum. Le opere indagate riguardano l’adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale, e la riqualificazione energetica dell’illuminazione stradale. Lavori aggiudicati alla Dervit. Gli inquirenti affermano che avrebbero turbato con collusioni ed altri mezzi fraudolenti le procedure negoziate volte ad affidare le commesse pubbliche.
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Chi è Franco Alfieri?
Franco Alfieri, 59 anni, è un avvocato e politico di lungo corso nel Salernitano. Attuale sindaco di Capaccio-Paestum, è stato rieletto nel 2023 per il secondo mandato, ottenendo un ampio consenso (87,3%). Ha già ricoperto incarichi di sindaco in altri due comuni, Torchiara e Agropoli, e attualmente è anche presidente della Provincia di Salerno. In passato, è stato capo dello staff del governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Alfieri è noto a livello nazionale per un commento di De Luca durante la campagna referendaria del 2016, quando lo definì “marpione clientelare” in modo ironico, suscitando scalpore e un’indagine, poi archiviata, per voto di scambio. Proprio per quella battuta scherzosa in cui De Luca suggerì di “offrire una frittura di pesce” per raccogliere voti, Alfieri è stato soprannominato l’avvocato delle fritture. (Ansa e Fatto Quotidiano)
Gli arresti da Napoli a Roma: blitz contro la camorra e il caso di Gabriele De Bono
Questa mattina, la polizia ha eseguito 60 arresti a Napoli, con l’impiego di circa 350 agenti. Gli arrestati sono accusati di reati che vanno dall’associazione di stampo mafioso al traffico di droga, passando per estorsione, tentato omicidio, e possesso di armi ed esplosivi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2022, hanno documentato l’attività criminale dei clan De Micco e De Martino, legati al clan Mazzarella, attivi nell’area orientale di Napoli e nei comuni limitrofi. I dettagli dell’operazione saranno illustrati durante una conferenza stampa dal procuratore Nicola Gratteri. Gli arresti rappresentano un duro colpo alla criminalità organizzata campana, confermando la forte presenza delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno camorristico.
Un imprenditore romano è stato arrestato dalla Guardia di Finanza e ha subito il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 47 milioni di euro. Tra le proprietà sequestrate figurano ville di lusso, tra cui una con piscina nell’esclusivo quartiere Olgiata a Roma, e case in località rinomate come la Costa Smeralda e l’Argentario.
Oltre agli immobili, l’uomo possedeva anche una vasta collezione di auto d’epoca, tra cui modelli storici di Rolls Royce, Bentley e Ferrari, e persino una storica imbarcazione a vela risalente al 1920, il cutter aurico più grande del mondo. Nonostante si dichiarasse nullatenente, gestiva un impero economico attraverso una rete di società con sede in paradisi fiscali, intestate a prestanome. De Bono era già stato arrestato nel 2018 per reati come riciclaggio, bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere, ma continuava a condurre un tenore di vita lussuoso e sproporzionato.