Il pensiero di Alessia Pifferi, la 36enne che è stata arrestata per l’omicidio della sua piccola Diana, morta di stenti dopo essere stata lasciata a casa da sola per 6 giorni, continua ad essere solo uno: non già la piccola che lei ha lasciato morire, ma il compagno.
Già. perché Alessia Pifferi, ora più che mai, continua a chiedere notizie del fidanzato, e dice di volerlo vedere.
L’uomo, che era totalmente ignaro del crimine, e a cui lei aveva riferito che la bimba si trovava al mare con la sorella, si è ormai per lei reso irreperibile, e non vuole più avere a che fare con lei.
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Il compagno non risponde alle chiamate e ai messaggi
Il compagno (o dovremmo meglio dire l’ex compagno) dopo l’omicidio non ha più risposto alle chiamate dei legali della Pifferi, il 58enne avrebbe addirittura cambiato numero di telefono.
Il compagno della donna, in sostanza, non vuole più avere rapporto alcuno con la donna, e ora l’avvocato Solange Marchignoli, dice: “Alessia si sente abbandonata, io ho cercato di spiegarle che per le persone a lei vicine è difficile comprendere quanto accaduto, che non è semplice”.
Ma Alessia non lo accetta. Non accetta nemmeno che anche la madre, nonna Maria, non voglia più vederla. “Mia figlia è un mostro, non voglio avere più niente a che fare con lei” ha detto la donna.
L’uomo ignaro di tutto
L’uomo chiaramente non vuole più avere a che fare con Alessia, specialmente perché lui, degli aspetti terribili della vicenda, non sapeva nulla e se avesse saputo che la piccola era sola a casa, avrebbe fatto qualcosa.
Altre volte Alessia aveva lasciato Diana sola a casa mentre era con lui, ma tutte le volte gli aveva sempre detto che la bambina era con sua madre o con sua sorella.
Al gip Fabrizio Filice la donna ha detto frasi agghiaccianti, affermando di : “aver preferito restare a casa del fidanzato per una settimana piuttosto di tornare dalla figlia”.