Daniel Dubois è il nome sulla bocca di tutti, almeno nelle palestre da boxe. La sua storia fa accapponare la pelle e ci fa sormontare diverse domande su cosa sia giusto e cosa no.
Niente cibo e acqua per Daniel Dubois
Un giovane pugile londinese di 27 anni ha steso il pubblico presente allo stadio di Wembley sabato sera, sconfiggendo il favorito al quinto round e difendendo così il suo titolo dei pesi massimi. Ma ciò che ha sorpreso più di tutto è l’intensità degli allenamenti a cui Dubois si è sottoposto fin da piccolo.
La storia di Daniel, noto nel mondo del pugilato con il soprannome di “Dynamite“, inizia quando aveva solo cinque anni. Suo padre lo ha preparato con dedizione per diventare un combattente, sviluppando una routine di allenamento che già in giovane età richiedeva una forte resistenza fisica e mentale. Durante l’adolescenza, il suo programma prevedeva sessioni quotidiane che duravano dalle tre alle cinque ore, composte principalmente da flessioni. Il padre non gli dava cibo e acqua fino a quando non aveva terminato.
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Le lunghe ore trascorse a fare flessioni hanno lasciato segni indelebili sulle mani di Daniel, a causa del contatto prolungato dei palmi contro il pavimento. Una vera e propria macchina da guerra, ci si potrebbe aspettare che il figlio possa avere un risentimento per il genitore e invece no!
Il rapporto tra padre e figlio
Il padre di Daniel, Dave, un uomo di 63 anni il cui vero nome è Stan, ha spiegato di come sia appassionato di boxe e di aver spinto suo figlio verso la gloria nel pugilato mediante un allenamento rigoroso e una disciplina ferrea. Nessun rimorso, al contrario! Questo approccio – secondo il padre – ha contribuito a rendere Daniel un pugile così potente. La sua intenzione, ha spiegato, era quella di rafforzare la mente del figlio, poiché il pugilato è uno sport estremamente difficile e non è adatto a tutti.
Durante l’ultimo combattimento di Daniel a Wembley, il corrispondente di boxe Wally Downes Jr ha assistito in prima fila al devastante KO inferto da Daniel al suo avversario. Nonostante la vittoria, il pugile è apparso molto contenuto, forse a causa di quel rigido allenamento che ha forgiato corpo e mente. Subito dopo la vittoria, Daniel ha abbracciato il padre, consapevole che parte di quella vittoria è anche sua.