Cantiere di Firenze, rimossa la trave spezzata da sopra le teste dei vigili del fuoco
La ricostruzione dei fatti che hanno portato al crollo del cantiere di Via Mariti, a Firenze, continua. Indagini molto tecniche perché devono ricostruire la condizione materiale di dove si trovavano gli operai a lavorare. Intanto, la trave spezzata che penzolava sulla testa dei vigili del fuoco, ancora alla ricerca del quinto disperso, è stata rimossa, questo rende il posto pieno di macerie più sicuro ma ancora molto difficile per operare.
A livello tecnico, tra le ultime notizie, risalta la nota della Asl Toscana Centro, il cantiere riferisce che era monitorato frequentemente. L’ultima verifica era stata eseguita il 12 gennaio e non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre, perché c’è una sistematicità di controllo sui subappalti. Questo perché può accadere che ci siano fatti con un criterio non adeguato ma non è stato rilevato nulla.
Cantiere di Firenze, fascicolo ancora senza indagati. La parola al procuratore Ispezia
Questa è una delle ultime informazioni nella ricostruzione dei fatti e della situazione precedente al crollo. Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia ha chiarito che l’opera coinvolgeva decide di ditte nelle varie fasi di costruzione. Solo tre di queste ditte erano quelle per cui lavoravano vittime e feriti.
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Di fatto, ancora il fascicolo del crollo strutturale è senza indagati. Il procuratore capo ha spiegato le difficoltà “il dato dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere”.
Il fatto è che su problemi è criticità al momento mantiene il riserbo. Non si può ancora affermare che cosa ha causato il crollo della trave, “il lavoro di acquisizione di tutte le fonti non è ultimato però possiamo dire che abbiamo messo al riparo i principali dati probatori che ci serviranno per le ricostruzioni, anche di tipo tecnico”. Alcuni documenti sono depositati, la polizia postale è andata a cercare nella sede centrale della Rdb ad Atri documenti, parliamo dell’industria che produce le travi prefabbricate e altri elementi dello scheletro degli edifici.
Sindacati in Abruzzo proclamano lo sciopero
Presidi in tutto l’Abruzzo per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro, mercoledì 21 febbraio sciopero di due ore nei cantieri e nelle aziende. Questa è un’ennesima iniziativa dopo il crollo del cantiere del supermercato di Firenze. A indire lo sciopero le sigle i Cgil, Uil, Feneal Uil, Fillea Cgil, Fiom Cgil, Uilm Uil.
“Venerdì scorso si è consumata l’ennesima strage di lavoratori in un cantiere a Firenze, con la morte di 4 operai e un uomo che risulta ancora disperso. Quella dei morti sul lavoro rappresenta una strage senza fine che ogni anno conta più di 1000 morti: una situazione indegna di un Paese civile”.
Luigi Coclite, la prima vittima identificata era di Teramo, 60 anni, risiedeva in provincia di Livorno.
Operai extracomunitari: le indagini si aprono sulle irregolarità contrattuali e di soggiorno
L’ultimo disperso tra le macerie si chiama Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Su quattro extracomunitari due sono irregolari e con il permesso di soggiorno. Il procutratore ha chiarito che c’è difficoltà nell’identificazione delle salme. “C’è il problema di abbinare i nomi ai corpi perciò è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, avviata con l’ausilio di esperti e che richied competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche”.
Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori operanti per tre diverse imprese. Il procuratore ha constatato che per alcuni operai vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale.
“Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro, quindi l’accertamento che sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale”. L’impiego di manodopera irregolare nel controverso mare di lavori in subappalto apre a nuove ipotesi di reato di omicidio e crollo colposo.